Con una straordinaria intuizione e tanta voglia di innovare, i due trovarono il modo di fare tavole in vetroresina. Fecero delle forme in poliuretano espanso, un materiale che cominciava a diffondersi un po’ ovunque e che era semplice da modellare e su di queste forme stratificarono della vetroresina.
Le prime tavole in vetroresina non erano leggere, ma comunque meno pesanti di quelle in balsa. Poi, rapidamente Hobie e Grubby impararono a farle più leggere e anche più veloci da realizzare. Due anni dopo l’inizio della produzione in vetroresina, il destino li volle aiutare.
Un film che parlava di surf in Califonria, Gidget, ebbe un enorme successo e portò migliaia di giovani sulle spiagge della California a cercare le onde e le tavole da Surf . Hobie Alert, era li ad aspettarli.
Nel giro di qualche mese, la produzione passò da poche tavole a settimana a 250. Hobie non era solo un campione di surf e un ottimo produttore, ma aveva anche uno spiccato senso del marketing. Fu sua l’idea di sponsorizzare gli atleti di surf che in quegli anni diventavano sempre più popolari e mettere le loro firme sulle tavole e questo fece cresere ancora di più la richiesta.
Stabilizzatosi con i surf che gli diedero notorietà e indipendenza economica, Hobie ebbe un'altra grande intuizione.
Aveva visto i cat da spiaggia, barche in legno, pesanti, lente e di difficile gestione. Poche erano quelle in vetroresina. Hobie inizio a costruire piccoli catamarani in vetroresina, smontabili e carrellabili.
Il pubblico li apprezzava e li comprava, poi nel 1967, fatta esperienza e messe a punto una serie di tecniche di costruzione, creò l’Hobie Cat 14, un catamarano leggero di 14 piedi che si smontava e rimontava in un attimo. Iniziò a venderlo a 999 dollari, carrello e vele incluse e fu uno straordinario successo.
La vela non era più uno sport di elite, ormai erano tantissimi quelli che si potevano permettere di comprare o noleggiare un Hobie Cat per divertirsi a fare vela davanti alla spiaggia.
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