La Spagna ha un tasso di disoccupazione pari al 26%, oltre il doppio del nostro che è del 12%.
Il manager francese ha sottolineato che, fin tanto che in Italia, la Guardia di Finanza continuerà a operare controlli continui e ripetitivi su chiunque si trovi su di una barca, il mercato italiano avrà difficoltà a riprendersi.
Il problema è molto grave. Ci sono centinaia di aziende che sono sull’orlo della chiusura e ciò non è imputabile esclusivamente alla crisi economica che pure è molto forte, ma a direttive provenienti dal mondo della politica che non tengono in nessun conto i danni che alcuni atteggiamenti repressivi, nella maggior parte dei casi, ingiustificati, possono comportare.
Questa situazione determina anche una fuga degli investitori stranieri dal settore nautico che nel nostro paese, ricordiamo, sino al 2008, rappresentava il quinto comparto industriale.
Nel 2010, quando si era ancora nella prima fase della crisi, il Direttore Generale di uno dei più grandi gruppi a livello mondiale nel settore, ci dichiarò, in un’intervista a Parigi, parlando dei continui controlli fiscali sulle barche: “L’Italia, per noi, non rappresenta più un mercato, i nostri investimenti nel settore, in questo paese, sono azzerati”.
© Riproduzione riservata