Per l’ex-direttore generale Jeroen Koot, però, potrebbe arrivare presto nuovo ossigeno da potenziali investitori che starebbero prendendo in considerazione l’ipotesi di acquisire le quote del cantiere. “Ci sono diversi gruppi – ha detto – che sono venuti a chiederci informazioni. Stanno valutando l’opportunità di riavviare i lavori in cantiere, prendere possesso del nome e ricominciare la produzione. Al momento, c’è qualche barca che deve essere portata a termine”. L’azienda ha una solida tradizione alle spalle e, prima di sospendere l’attività, forniva lavoro a più di centocinquanta persone. “Abbiamo ottimi macchinari, operai – ha continuato Koot – e un nome forte sul mercato. Vorremo continuare a costruire barche, anche riducendo la nostra struttura”.
Per Koot la crisi Jongert ha una ragione principale. “La situazione finanziaria è iniziata a peggiorare – ha dichiarato – quando abbiamo intrapreso progetti abbastanza difficili. Eravamo pronti a presentare una nuova gamma di barche a motore e stavamo lavorando alla progettazione di un’altra linea di unità a vela. Purtroppo ad aprile la banca ha annullato il finanziamento previsto e così non siamo riusciti a raggiungere i nostri obiettivi”. Il futuro di Jongert dovrebbe tuttavia essere chiarito tra un paio di settimane.
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