Lo scorso 22 ottobre, l'equipaggio si è visto costretto ad abbandonare l’imbarcazione che stava partecipando alla Rolex Middle Sea Race a causa di una lesione verticale sullo scafo di sinistra all’altezza delle sartie.
I soccorsi, partiti da Lampedusa, hanno recuperato l’equipaggio lasciando l’imbarcazione alla deriva. Cardile, l’armatore, avrebbe poi provveduto a organizzare una missione di recupero per lo scafo che comunque costituiva un pericolo imminente per la navigazione.
La vicenda sta però assumendo contorni misteriosi perché la barca abbandonata alla deriva a vele ammainate e legate, ha ripreso a navigare.
L’imbarcazione, che ha un sistema di tracciamento della posizione come obbligatorio nelle regate d'altura, ha improvvisamente ripreso a navigare alla velocità di 8 nodi, incompatibile con la sola portanza dell'albero, e per di più in linea retta.
Come se questo non fosse già abbastanza strano, la barca, dopo poche ore, si è fermata e il segnale è scomparso: da allora più nessuna notizia.
Cosa è successo all’ASD Maiora? Questa è la domanda a cui sta cercando di rispondere Cardile con non poca difficoltà.
Bruno Cardile è sicuro che qualcuno sia salito a bordo: il comportamento dello Yellow Brick (il segnalatore di posizione, seguito via app e a bordo sulle barche da regata) è stato anomalo: sono apparsi tre segnali di allarme, cosa che si può fare solo pigiando un pulsante.
“Segno che qualcuno lo stava maneggiando per provare a spegnerlo senza sapere come fare, prima probabilmente di buttarlo a mare” afferma l’armatore.
Per il momento, Bruno Cardile ha affittato un piccolo aereo per effettuare una ricognizione, ma senza risultati.
La ricognizione è arrivata oltre Lampedusa, in direzione Tunisia per poi dirigersi verso Gozo a Malta, l’ultimo punto in cui lo Yellow Brick ha segnalato la presenza della barca. Nulla, in mare non c’è alcun trimarano né in navigazione né alla deriva, tanto meno sono stati avvistati resti di una imbarcazione che potessero far pensare all’affondamento dell’Ad Maiora.
Al momento Cardile se la deve vedere da solo perché trovare un’imbarcazione abbandonata in mare, salirvi e ripartire, non è un reato, quindi la Guardia Costiera non può intervenire (anche se potrebbe farlo in virtù del fatto che un 60 piedi alla deriva è un pericolo effettivo per la navigazione).
Se è vero che qualcuno ha trovato la barca e vi sta navigando è poco plausibile che voglia rubarla. Una barca da regata come quella, con un grande danno su di uno scafo, non è facile da rivendere e sicuramente impossibile al di fuori del mondo delle regate dove sarebbe subito riconosciuta.
A rendere ancora più confusa la situazione, la notizia di ieri che il segnale dello Yellow Brick sia stato ora rilevato in Olanda.
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