martedì 11 febbraio 2025
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Stop alla pesca dei ricci di mare: dietrofront della Sardegna

La regione Sardegna sulla questione dello stop alla pesca dei ricci di mare fa marcia indietro sul provvedimento, è caos sugli indennizzi ai pescatori

Stop alla pesca ricci mare: dietrofront della Sardegna
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Potremmo definirlo come un vero pasticcio quello che sta succedendo in Sardegna a proposito della legge sullo stop della pesca ai ricci di mare. Ad ottobre vi avevamo dato l’importante novità dell’emendamento alla legge regionale omnibus che prevedeva lo stop della pesca ai ricci di mare a partire dal 22 gennaio e fino al 30 aprile 2024, una notizia importante anche per i turisti che navigano in Sardegna in barca.

Il provvedimento, oltre allo stop, prevedeva anche che gli operatori professionali che praticano la raccolta dei ricci di mare ricevessero degli indennizzi, inizialmente calcolati in 1 milione e 800 mila euro, per coprire il periodo di fermo.

Nel frattempo gli stessi pescatori dovevano essere coinvolti in un programma di monitoraggio della presenza dei ricci e nella pulizia dei fondali come attività integrative.

E’ successo però che all’entrata in vigore dello stop alla pesca non ci fosse traccia né dei sussidi né tantomeno del programma delle attività integrative per i pescatori, cosa che ha fatto esplodere la rabbia degli operatori che hanno manifestato a gran voce.

Il Presidente della Regione Sardegna ha rinviato la decisione sull’entrata in vigore della norma al Consiglio Regionale, il quale all’unanimità ha approvato per uno slittamento del blocco al 15 aprile.

Caustico il commento del Gruppo di Intervento Giuridico, l’associazione ambientalista di Cagliari che si occupa di difendere il territorio sardo e il suo ambiente tramite lo strumento del diritto: “I pescatori non hanno visto partire nessuno dei programmi lavorativi che prevedevano il loro coinvolgimento nella ricerca scientifica sul riccio e nella raccolta della plastica rinvenuta in mare, e né sono pervenuti gli indennizzi previsti. Finora lettera morta quanto previsto dalla deliberazione Giunta regionale n. 50/27 del 28 dicembre 2021.- L’intervento continua specificando quale sia la situazione del riccio in Sardegna – Il riccio di mare è in via di rapida rarefazione, in particolare a causa per il costante prelievo per scopi gastronomici, tant’è che per fortuna ci sono molti ristoratori che non li vendono. Il prelievo abusivo in eccesso è sempre stato una realtà e dalle indagini delle Forze dell’Ordine spesso emergono legami con la criminalità organizzata” hanno continuato gli attivisti del Gruppo di intervento Giuridico.

Un passo falso della politica che dovrà adesso mettere una pezza a questa situazione e attivare in fretta gli indennizzi e le attività alternative per i pescatori se non vorrà incorrere in una clamorosa perdita di credibilità sul tema della salvaguardia dell’ambiente.

Una vicenda che probabilmente avrà un seguito, e che andrà seguita anche con attenzione da tutti i diportisti che amano la Sardegna e navigano nelle sua acque, e magari di tanto in tanto si sono concessi un aperitivo ai ricci di mare.

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