Per questo motivo l’emendamento stabilisce che ‘a decorrere dal sessantesimo giorno dall'entrata in vigore del provvedimento è vietato il prelievo, la raccolta, il trasporto, la commercializzazione di ricci di mare fino al 30 aprile 2024 … nel rischio di estinzione della risorsa, considerato il massiccio prelievo nell'ultimo decennio’ recita l’emendamento.
Le prossime settimane saranno quindi le ultime in cui sarà legale la raccolta dei ricci.
Gli operatori professionali che praticano la raccolta dei ricci di mare riceveranno degli indennizzi, in totale sono stati stanziati 1 milione e 800 mila euro per rimborsare i pescatori durante il periodo di fermo. Nel frattempo verranno coinvolti in un programma di monitoraggio della presenza dei ricci e pulizia dei fondali.
La situazione del Paracentrotus Lividus, il riccio di mare, in Mediterraneo, è però quanto meno curiosa. Ci sono casi come la Sardegna, dove è praticamente scomparso, ma in altre zone invece prolifica in modo quasi infestante, come in alcuni punti della Spagna.
A rivelarlo è stato recentemente uno studio dell’Istituto Nazionale di Biologia Ecologia e Biotecnologie Marine. Probabilmente a incidere sulla presenza dei ricci di mare, oltre ai fattori ambientali che ne favoriscono o meno la proliferazione, come la qualità dell’acqua, sono le abitudini dell’uomo. Pur essendo presente in tutto il Mediterraneo, non in tutti i paesi il riccio è considerato una prelibatezza da raccogliere.
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