sabato 18 gennaio 2025
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Commercio illegale di Cetrioli di mare: 17 arresti a Taranto

Organizzazione criminale a Taranto vendeva cetrioli di mare a oltre 300 euro al chilo, ma la loro pesca è severamente vietata e il loro commercio è illegale

Commercio illegale di Cetrioli di mare
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Diciassette persone ai domiciliari, un giro d’affari stimato in oltre 4 milioni di euro, e una specie marina in pericolo: sono questi i dati dell’Operazione Kalimera, portata avanti dagli uomini della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera di Taranto.

Il commercio illegale in oggetto era quello legato ai cosiddetti Cetrioli di Mare, meglio conosciuti come Oloturie, la cui pesca è vietata. L’attività è stata definita dagli uomini della Guardia Costiera come "criminale organizzata e sistematica, dedita alla pesca abusiva e successiva commercializzazione illegale delle oloturie, specie marina protetta che riveste un ruolo centrale per l'equilibrio dell'ecosistema marino”.

I Cetrioli di Mare vivono in Mediterraneo e in Oceano ad alte profondità, e tra le loro funzioni hanno quello di filtrare, tramite il loro sistema di alimentazione, l’acqua del mare. In pratica hanno un ruolo di pulizia dell’ecosistema, per questo motivo negli ambienti dove si trovano la loro presenza è molto importante.

Perché i Cetrioli di Mare finiscono sul mercato illegale?

In alcuni paesi, soprattutto in Asia, le loro carni sono considerate una prelibatezza, in Cina il suo costo può arrivare anche fino a 600 dollari al chilo. I filetti vengono essiccati e poi reidratati, o trattati come sushi.

A proposito dell’operazione di Taranto la Guardia Costiera ha dichiarato: "A causa delle sempre maggiori dimensioni assunte dal prelievo della Holothuroidea (oloturia o cetriolo di mare), destinata, prevalentemente, al consumo in mercati extracomunitari, e al costante aumento della relativa domanda, la gravità del fenomeno ha nel tempo assunto dimensioni allarmanti, non solo dal punto di vista dell'incalcolabile danno ambientale, ma anche dal rischio per la salute umana, se si considera che il pescato sfugge ad ogni tipo di controllo sanitario".

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