Jean e Adam Scott con i loro due amici Bob Riggle e Phyllis Macay furono presi in ostaggio da un gruppo di pirati nel febbraio del 2011. Dopo otto giorni dal rapimento, la barca fu raggiunta da una nave della Marina Militare Statunitense, i pirati in quell’occasione lanciarono un razzo contro la nave e contemporaneamente uccisero tutti gli ostaggi a sangue freddo. Da lì iniziò un conflitto a fuoco con i militari americani e diversi pirati furono uccisi, mentre 21 di loro furono catturati e fatti prigionieri.
Per 18 pirati che presero parte al rapimento e all’assassinio, il processo si è già concluso con una sentenza di colpevolezza che ha loro inflitto l’ergastolo. Il verdetto è rimasto in sospeso per i tre uomini cui si crede abbiano ucciso di propria mano i velisti americani, per cui è richiesta la pena di morte.
In Virginia, dal 1976 a oggi, sono stati condannati alla pena di morte 1300 persone, di queste ad essere uccisi dal boia, sono state tre.
Nel 2011, il fatto di sangue sollevò diverse critiche all’operato della marina Statunitense, questa fu accusata di aver provocato la morte dei connazionali, avvicinandosi alla barca sequestrata e facendo sentire i pirati in pericolo.
E’ noto che davanti a una possibile minaccia i pirati come prima cosa uccidono gli ostaggi, per questo motivo, l’Europa, in questi casi, ha sempre seguito la politica della trattativa, senza comunque rinunciare a combattere i pirati.
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