
L’iniziativa, che è alla seconda edizione, lo scorso anno ha avuto un importante riscontro: oltre 6800 le segnalazioni fatte, soprattutto di prodotti di plastica monouso.
Secondo Greenpeace alcune aziende continuano a immettere sul mercato enormi quantitativi di plastica usa e getta senza assumersi alcuna responsabilità circa il corretto riciclo e recupero dei materiali. Sarebbe necessario che tali aziende avviino immediatamente programmi per ridurre drasticamente il ricorso all’utilizzo di imballaggi e contenitori in plastica usa e getta.
La partecipazione al servizio Plastic Radar è facilissima: qualora si trovino rifiuti in plastica è sufficiente inviare tramite l’applicazione Whatsapp una foto al numero Greenpeace +39 342 3711267. Perché la segnalazione vada a buon fine, Greenpeace chiede di inviare una foto in cui il rifiuto sia facilmente riconoscibile come il brand dell’azienda produttrice e, possibilmente, di inoltrare anche le coordinate geografiche del luogo in cui il rifiuto è stato ritrovato.
Il servizio Plastic Radar è gestito da una chatbot che, successivamente all’invio, porrà delle domande per reperire informazioni e dunque validare la segnalazione. I dati saranno poi resi disponibili in forma aggregata, nell’arco di 24-48 ore, sul sito plasticradar.greenpeace.it.
Attraverso il sito plasticradar.greenpeace.it sarà possibile scoprire anche quali sono le più comuni categorie di prodotti e imballaggi che inquinano mari, spiagge, fiumi e laghi, a quali tipologie merceologiche appartengono e quali sono le aziende che, più delle altre, ricorrono abitualmente alla plastica usa e getta.
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