
L’idea della costruzione di Manta è del navigatore francese Yvan Bourgnon che presentò il suo progetto al Salone Nautico di Parigi del 2016. Il catamarano avrà il compito di ripulire gli oceani dalla plastica.
“Quando navigavo con la famiglia, da piccolo, in mare non si vedeva plastica. Oggi in alcune zone degli oceani si fa fatica a navigare per quanta plastica e rifiuti ci sono, uno scempio", ha raccontato Bourgnon.
Da questa esigenza nasce l’idea della "prima nave-fabbrica ecologica in grado di raccogliere, trattare e recuperare i rifiuti di plastica”.
Il catamarano di 56 metri sarà a propulsione completamente ecologica: vele, motori elettrici alimentati da turbine eoliche e da 2000 metri quadri pannelli solari.
In aggiunta ci sarà un sistema di accumulo dell’energia derivata dal trattamento dei rifiuti direttamente a bordo, per rendere Manta completamente autosufficiente da un punto di vista energetico.
Il sistema di raccolta dei rifiuti è articolato, e prevede l’azione anche di due deviatori esterni che serviranno a separare i rifiuti dal plancton e dal pesce, anche se la nave catamarano sarà attrezzata con dei segnali sonori che hanno l’obiettivo di allontanare cetacei e pesci, così da rischiare il meno possibile di averli sulla propria rotta.
L’obiettivo del progetto è quello di recuperare e trattare 10 mila tonnellate di rifiuti l’anno.
Se Manta funzionasse potrebbe diventare in futuro un modello per lo sviluppo di un “esercito” di mezzi ecologici all’opera per ripulire il mare.
Sogno o realtà?
Forse qualche anno fa, quando è nata, l’idea di Bourgnon poteva sembrare visionaria e anche folle. Certamente un progetto complesso.
Eppure oggi Manta è a pochi mesi dal varo, e presto sapremo quanto riuscirà ad aiutare gli oceani.
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