
Le comuni centrali termoelettriche producono l’elettricità tramite fonti non rinnovabili, quindi da carbone, gas o da altri combustibili fossili.
Il progetto per la produzione di energia rinnovabile prevede di collocare circa 13mila pannelli solari nello stretto di Johor, a nord del paese, per la produzione quasi cinque megawatt di elettricità.
Qual è l’obiettivo? Alimentare un numero stimato di almeno 1400 appartamenti. Non un’enormità, ma è un piccolo passo verso una nuova frontiera nell’installazione solare.
Sunseap Group, la società che si occuperà di realizzare la piattaforma in mare, ha optato per questa strada innovativa della costruzione in acqua dopo avere constatato che sulla terraferma, Singapore, densamente abitata, non aveva spazi importanti da potere sfruttare per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Singapore si trova in una posizione molto delicata sul tema inquinamento, dato che nonostante sia geograficamente un piccolo Stato, ha le emissioni di C02 a persona più alte dell’intero continente asiatico.
I governi di Singapore hanno già fatto altri interventi di questo genere, come l’accordo con l’Australia che entro il 2023 potrebbe portare alla costruzione di una centrale solare nella terra dei canguri, con l’energia che verrà trasportata verso Singapore tramite un cavo sottomarino.
Gli Oceani potrebbero essere quindi in futuro un grande aiuto per diminuire l’inquinamento, con tante nuove soluzioni da esplorare poco immaginabili fino a qualche anno fa.
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