
Lo stand del Cantiere del Pardo al Boot è affollato e la scaletta che porta al Grand Soleil Blue lo è ancora di più. La curiosità intorno a questo nuovo progetto di Matteo Polli per le linee d’acqua e lo studio Nauta Design è tanta.
Si tratta della prima barca a vela disassemblabile realizzata da un grande cantiere in Italia. Un daysailer di 9,99 metri, largo 3,70 che ha la caratteristica di poter essere interamente riciclato a fine vita.
In pratica, la barca si può smontare pezzo per pezzo, incluso il laminato dello scafo, come ci racconta Davide Papapicco, l’ingegnere dell’ufficio tecnico del Pardo che ha collaborato all’ingegnerizzazione della barca.
“La barca - spiega Papapicco - è laminata con una resina particolare che a fine vita può essere separata dalla stuoia sulla quale è stesa e riciclata. Al limite la si può anche riusare per fare una nuova barca”.
Logicamente anche il motore è elettrico, alimentato con una batteria al litio che permette una navigazione di una giornata. La ricarica della batteria è autonoma grazie a pannelli fotovoltaici e alla generazione di corrente elettrica attraverso l’elica (volendo, l’autonomia si può raddoppiare montando una seconda batteria).
Come daysailer, il Grand Soleil Blue offre un pozzetto molto grande con un ampio prendisole che occupa tutta la zona poppiera. Le timonerie sono su colonnine oblique verso l’esterno e nel pozzetto ci sono due panche per quattro-sei persone. Internamente, la barca dispone di un piccolo bagno, una cucina e un grande open space.
Il Grand Soleil Blue, per essere un daysailer, è una barca a vela molto grande e comoda. Il disegno della carena, il peso di soli 3500 chili e le vele della One Sail, particolarmente performanti ed ecologiche, fanno pensare che, una volta in acqua, la barca si dimostri molto divertente.
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