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sabato 14 settembre 2024
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Un anno fa l’oro olimpico di Ruggero Tita e Caterina Banti

Una vittoria sofferta ma raggiunta in modo implacabile, a un anno dall’impresa nel Nacra 17 la vela italiana guarda avanti con ottimismo

Ruggero Tita e Caterina Banti
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Il 3 agosto del 2021 era una giornata calda in Italia, e non solo dal punto di vista climatico. Dall’altra parte del mondo, a 13.500 km dal nostro paese, la vela italiana si giocava un pezzo importante della sua storia, nonché del suo prestigio internazionale.

L’Italia aspettava un oro olimpico da 21 anni e una medaglia nelle discipline veliche che mancava da 13. Un’attesa infinita per un paese che ha sempre avuto una buona tradizione velica e marinara.

E così Ruggero Tita e Caterina Banti, nel Nacra 17, quando il 3 agosto 2021 in Italia era mattina presto e a Enoshima, il campo olimpico delle regate, primo pomeriggio, hanno affrontato quell’ultima regata per andare a medaglia.

Una medal race che all’Italia ha storicamente fatto malissimo e che anche a Tokyo non si è smentita, con le vittime illustri Mattia Camboni e Silvia Zennaro che nelle tavole e nel Laser avevano visto sfumare le loro medaglie proprio all’ultima regata.

Non è stato così per Ruggero Tita, da Rovereto, e Caterina Banti, da Roma, che un anno fa hanno riportato l’Italia nell’Olimpo della vela, vincendo uno storico oro nella classe Nacra 17.

Una settimana olimpica letteralmente dominata dalla coppia italiana, che nella finalissima ha mostrato sangue freddo per andare a conquistare quel risultato atteso come una manna.

A un anno di distanza l’eco di quell’impressa risuona ancora forte, perché il Nacra 17 è ancora la freccia più appuntita nell’arco della nazionale di vela italiana.

Non a caso Ruggero e Caterina in questo 2022 fino a ora hanno vinto tutto: sia le tappe di Coppa del Mondo a cui hanno partecipato sia l’Europeo in Danimarca. Sono ancora loro l’equipaggio da battere, nonostante nel Nacra 17 il livello sia sempre molto alto.

A metà del quadriennio olimpico, che per Parigi 2024 dura un anno in meno dato che l’Olimpiade di Tokyo a causa del Covid si è disputata con un anno di ritardo, l’Italia può guardare avanti con ottimismo.

Il livello nelle classi olimpiche salirà ancora nei prossimi due anni e nel Nacra come nelle altre discipline servirà farsi trovare pronti.

© Riproduzione riservata

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