
Regata in controllo degli azzurri in medal race, che decidono di partire prudenti ben distanti dalla linea per scongiurare qualsiasi rischio di OCS e poi optano per una tattica semplice ma efficace: disinteressarsi del resto della flotta e curarsi solo degli inglesi Gimson-Burnet, unico equipaggio che può ambire all’oro insieme agli italiani ma che partiva staccato di ben 12 punti dagli azzurri.
Alla barca italiana basta solo difendere il vantaggio in classifica. Ruggero e Caterina navigano calmi, dagli audio di bordo si sentono ragionamenti chiari, senza affanno, si sente la calma controllata di chi è padrone del proprio destino e sa bene cosa fare.
La barca italiana si scambia un paio di volte la posizione con quella inglese, ma il timoniere italiano fa sempre in modo che nessun altro equipaggio si inserisca nella contesa, per mantenere intatto il distacco in classifica.
Il Nacra italiano naviga tranquillo nella Baia di Enoshima, si sente Ruggero da bordo dire a Caterina, “ci accodiamo e restiamo li, fino alla fine”, incollati sulla scia degli inglesi, fino all’ultimo metro, fino allo storico traguardo di questo 3 agosto 2021, con l’Italia della vela che torna sul tetto dell’olimpo, dove solo gli eroi dello sport possono arrivare. L’argento va agli inglesi, bronzo ai tedeschi Kohlhoff-Stuhlemmer.
Una medaglia d’oro stra meritata, per come è andato il quadriennio e soprattutto per come è andata la settimana di regate in Giappone: un capolavoro tecnico e tattico, con risultati sempre in top 5 e numerose vittorie.
L’attesa è finita, la vela italiana è tornata li dove merita di stare. Grazie a Ruggero Titta, a Caterina Banti, e al loro coach Gabriele Bruni. È storia.
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