Weekend scoppiettante, come prevedibile, quello del Sail GP a San Francisco, che ha incoronato il vincitore della stagione 2021-2022. A imporsi alla fine, per il secondo anno consecutivo, sono stati gli australiani guidati da Tom Slingsby, che ha preceduto Team Japan con skipper Nathan Outteridge e Team Usa con skipper James Spithill.
Da notare come gli skipper sul podio, Spithill e Outteridge, saranno anche protagonisti in Coppa America rispettivamente con Luna Rossa e Team New Zealand, mentre al momento è fuori dai giochi Slingsby, che la Coppa l’ha già vinta con Oracle.
Tornando alla regata la baia di San Francisco ha offerto le sue proverbiali condizioni spettacolari, con vento sopra i 15 nodi e acrobazie assicurate per i catamarani F50.
Due le scuffie nella giornata di allenamento alla vigilia delle regate, vittime Team USA e Australia, poi durante le regate un’altra pericolosa collisione, questa volta tra gli spagnoli e gli americani.
La dinamica è quella molto pericolosa vista già in altre occasioni nel Sail GP, con la barca sopravvento che sale letteralmente addosso a quella sottovento, rimanendo anche agganciata.
Una dinamica che si ripete ed è ancora pericolosa per i velisti, si nota come un membro di team USA viene sbalzato fuori dalla propria postazione dopo la collisione. Il tutto rilanciato con giubilo sui social.
Nel weekend c’è stato anche il “giallo” dell’elicottero che avrebbe dovuto riprendere in diretta la finale e, pare a causa della necessità di fare rifornimento, non era invece presente e ha causato il ritardo e la copertura incompleta della diretta.
Insomma se questo è lo show velico moderno voluto da Larry Ellison e Russel Coutts continuano a esistere molte perplessità obiettive: non basta mettere dei super velisti professionisti dentro un autoscontro per fare un evento velico di successo. Se il Sail GP sta ottenendo i favori del pubblico generalista che ama lo show in stile Formula 1, dal punto di vista tecnico il formato continua a non convincere del tutto.
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