Quest’anno sono stati quattro i sub morti sul relitto dell’Haven, l’ultimo a ottobre, ma il tributo di sangue che il relitto ha chiesto da quando è diventato un’attrazione turistica è alto con più di venti incidenti di cui più di dieci mortali, tanto che ormai la Haven è considerata la nave maledetta.
Varata nel 1973, la petroliera ebbe una lunga serie d’incidenti durante la sua attività tanto da essere sempre stata avvolta da leggende sinistre, poi, nel 1988, nel golfo Persico, fu colpita da un missile sparato da una nave da guerra Iraniana. La nave riportò un enorme falla sullo scafo, ma non affondò, rimorchiata nel bacino di carenaggio, fu riparata e tornò in attività sino alla fine del 1990. Dopo fece un solo viaggio, quello che la vide affondare l’11 aprile del 1991 in seguito a una grande esplosione verificatasi a bordo che fece prendere fuoco al greggio contenuto nelle cisterne che si riversò in mare. Nell’incidente morirono cinque persone.
La nave affondò su di un fondale di 80 metri davanti alla città di Arenzano a circa 15 chilometri da Genova. Il comune ligure, che venne fortemente danneggiato dall’incidente che vide la fuoriuscita di migliaia di tonnellate di greggio che inquinarono le spiagge, seppe girare a suo favore l’accaduto e sponsorizzò fortemente il relitto che cominciò ad attrarre migliaia di sub durante tutto l’anno.
Da subito però si ebbero una serie di incidenti di cui molti mortali cosa che con il tempo creò l’immagine sinistra di questo relitto che, nonostante tutto, continua ad attirare migliaia di sub di cui buona parte provenienti dalla Germania e dalla Francia.
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