Gli skipper che hanno preso parte alla mini tappa della Transat Jacques Vabre a Lorient, ovvero quelli dei Multi 50 e dei Class 40, l’hanno definita “brutale”.
Le condizioni nelle poco più di 300 miglia di regata svolte, in attesa della vera partenza dopo che sarà passata un’enorme depressione, sono state durissime: vento spesso sui 35-40 nodi, sempre di bolina, e mare enorme. Una condizione che ha messo pesantemente sotto stress uomini e barche, e a farne le spese è stato anche l’italiano Alberto Riva, all’esordio in Class 40 con il suo Acrobatica.
Riva stava lavorando a prua per riattaccare la drizza del J1, il fiocco più grande che hanno i Class 40, quando la barca è salita su un’onda più alta delle altre: l’italiano è stato lanciato in alto dalla barca ed è ricaduto sul ginocchio.
L’atterraggio è stato dolorosissimo, tanto che il suo co-skipper Jean Marre, resosi conto della gravità dell’infortunio, ha subito rallentato la barca per prestare soccorso ad Alberto. Marre ha condotto poi Acrobatica fino all’arrivo di Lorient, a velocità ridotta, con Riva impossibilitato a muoversi per il dolore alla gamba.
La diagnosi una volta sbarcato a terra è stata impietosa: frattura composta del piatto tibiale, data la dinamica dell’incidente poteva anche andare peggio, ma si tratta di un infortunio che richiede 2-3 mesi di recupero.
Inevitabile il ritiro dalla Transat Jacques Vabre 2023, che per Acrobatica e Riva era comunque iniziata in modo positivo, con le prime 24 ore di regata corse nel gruppo di testa, a poche miglia dal leader Ambrogio Beccaria.
Mi trovavo a prua”, racconta Alberto Riva, “cercando di rimettere la drizza del J1, quando su un’onda più violenta delle altre sono letteralmente decollato, riatterrando con tutto il peso sul ginocchio. Purtroppo, la nostra Transat Jacques Vabre finisce qua”.
“La prima parte della regata è stata molto interessante e intensa”, dice Jean Marre, co-skipper di “Acrobatica”. “Buona la notte con buone scelte strategiche e in condizioni durissime un ottimo test per la barca che reagito molto bene. Quando ho capito che Albi si era fatto male la mia prima reazione è stata di metterlo in sicurezza. Poi l’obiettivo è stato di portare la barca e Albi a Lorient cercando di salvaguardare la performance.”
Alberto Riva è considerato uno dei più talentuosi velisti italiani della nuova generazione di oceanici, amico di Ambrogio Beccaria, ha centrato già il podio alla scorsa Mini Transat e adesso è pronto al grande salto tra i Class 40 ed oltre. Aspettando che la sua tibia guarisca.
Nel frattempo la flotta dei 40 e dei Multi 50 riuniti a Lorient attendono il passaggio di una gigantesca depressione che porterà venti fino a 100 nodi e onde anche di 10 metri.
Difficile prevedere una data di partenza per loro e per gli Imoca 60 che invece sono ancora fermi a Le Havre.
Solo la classe Ultim al momento sta svolgendo regolarmente la Transat Jacques Vabre, con i mega trimarani che navigano all’altezza delle Canarie.
La Transat Jacques Vabre quest’anno celebra il suo trentesimo anniversario. La transoceanica, che dal 1993 si tiene ogni due anni, è giunta alla sua sedicesima edizione. La regata, nota anche come Route du Café, è partita domenica 29 ottobre da Le Havre, in Francia, ed è aperta alle classi Imoca, Class 40, Ultim e Multi 50.
La Transat Jacques Vabre parte da Le Havre, in Normandia, e tradizionalmente termina in Sud o Centro America, con tappe in luoghi come Colombia, Brasile o Costa Rica. A partire dall'edizione del 2021, la regata termina a Fort-de-France in Martinica, nei Caraibi.
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