Il V-Rex prevede uno scafo centrale dove è alloggiato l’equipaggio composto da due persone, un piano velico tradizionale con albero in carbonio e due ali laterali inclinate verso l’alto di 33°.
All’estremità delle ali due serbatoi galleggianti che contengono l’acqua di zavorra. Sotto lo scafo due foil simmetrici e, a prua, due piccole ali per evitare l’ingavonamento dello scafo.
In navigazione di bolina, l’ala sottovento naviga parallela alla superficie dell’acqua mentre l’ala sottovento si alza a 66 gradi sulla superficie del mare e contribuisce alla spinta come fosse una vela ad ala rigida.
La zavorra liquida può essere spostata da un’ala all’altra.
I due piloti sono seduti all’interno dello scafo nella sua parte posteriore, il pilota frontale, come su di un aereo, manovra con pedali e joystick il timone e le valvole che fanno defluire la zavorra da un lato all’altro, il membro dell’equipaggio, che è seduto sul seggiolino posteriore, controlla le vele.
Il team del dottor Antonios Mantouvalos del Centro di Ricerca idrodinamica del Mediterraneo, ha calcolato che l’imbarcazione potrebbe superare i 60 nodi fino a battere il record di velocità a vela.
Peter Steinkogler, che attualmente è impegnato nella costruzione del prototipo, ha dichiarato che quando si è messo a studiare il V REX non aveva alcuna intenzione di correre per un record, voleva solo costruire una barca veloce e divertente, ma se quanto dice Mantouvalos è vero, allora il record di velocità potrebbe diventare uno degli obiettivi del V Rex.
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