Dichiarazioni, quelle rilasciate alla stampa transalpina durante le Voiles de Saint Tropez, particolarmente significative perchè fanno luce sulle impressioni dell'armatore romano dopo l'incontro con Larry Ellison, patron di Bmw Oracle. “Condividiamo la stessa passione per la vela - ha detto Bertarelli riguardo l'appuntamento di San Francisco - e le nostre posizioni non sono molto distanti.
Su alcuni dettagli abbiamo interpretazioni differenti ma il mio augurio è che tutto si possa risolvere”. Il punto su cui Bertarelli non sembra transigere è sempre lo stesso, l'utilizzo di una sola barca e la possibilità per Alinghi di confrontarsi con gli altri sfidanti durante le Challenger Series.
“Tutti vogliono che la Coppa - ha continuato - si disputi con un solo scafo, così da contenere le spese. E' una soluzione per consentire anche ai team più piccoli di organizzare una campagna. Oracle non voleva che partecipassimo alle regate di selezione per la sfida finale ma, non potendo più effettuare test comparativi, non avremmo termini di confronto e ciò ci impedirebbe di crescere dal punto di vista prestazionale Sarebbe come giocare una finale del Roland Garros senza aver mai colpito una pallina in allenamento”. Intanto, l'azione legale di Oracle ancora non si è fermata.
“Non vedo che vantaggi potrebbe portare una sfida a due sui trimarani. Ho avuto un incontro meraviglioso con Larry dove abbiamo concordato su tutto. La paura, adesso, è che qualcosa si perda per strada”. L'ultima battuta, infine, è per le Pacific Series, il nuovo evento organizzato da Louis Vuitton. “Team New Zealand ci ha chiesto di partecipare - ha concluso Bertarelli - ma nel frattempo mantiene ancora in vita una causa legale contro di noi. Louis Vuitton, invece, ha lasciato la Coppa per organizzare questo evento.
Mi piacerebbe partecipare ma ciò potrebbe avere effetti controproducenti verso i potenziali sponsor della prossima America's Cup”.
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