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lunedì 11 novembre 2024
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Volere del Re, affondate quello yacht

Re Giorgio V alla sua morte volle portare con sé la sua amata Britannia e ne ordinò l’affondamento

Re Edoardo VII al timone di Britannia
Re Edoardo VII al timone di Britannia
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Isola di Wight (UK) – Il Capitano Walter Beckett era sul ponte della HMS Winchester, i cannoni della nave da guerra erano puntati e si attendeva solo che lui desse l’ordine di fare fuoco. A circa cento metri dalla nave rollava sul mare mosso il meraviglioso scafo del Britannia, lo yacht imperiale.

Ormai spoglio del suo albero di 53 metri, il più alto albero al mondo fatto in legno, e della sua attrezzatura, vuoto degli arredi e privato della bandiere e della ruota del timone, il Britannia sarebbe dovuto essere solo un relitto da affondare a colpi di cannone, ma quella barca non era solo un legno di cui sbarazzarsi, sul suo ponte si erano svolti incontri che avevano cambiato la storia del mondo, sulle scalette che portavano sotto coperta si erano arrampicati diversi bambini che sarebbero diventati Re dell’ultimo impero occidentale, per il Capitano Beckett detto Joe, non era facile dare l’ordine.

Alla fine, lottando disperatamente per trattenere quella lacrima ribelle che si affacciava sotto le sue palpebre, il capitano urlò “Fire!!”. Le fiamme uscirono dalle bocche di fuoco e in un istante il Britannia saltò letteralmente per aria in mille pezzi. Quello che rimaneva della splendida barca affondò lentamente mentre l’equipaggio schierato sul ponte la salutava impettito sull’attenti.

Finì così nel 1936 la gloriosa storia dello yacht imperiale. Finì per ordine del suo ultimo proprietario, Re Giorgio V che amava tanto quella barca da volerla portare con sé nel suo ultimo viaggio. Per questo aveva fatto scrivere nelle disposizioni testamentarie che il Britannia sarebbe dovuto essere affondato davanti all’Isola di Wight.

I legni sono scomparsi, ma lo spirito di quella barca ancora vive e ora dovrebbe tornare a solcare le acqua con un nuovo scafo. Un nuovo Britannia costruito sulla base degli antichi progetti, ma questa volta non più in legno, ma in alluminio, come sarebbe dovuto essere lo scafo originale se poi non si fosse optato per il legno all’ultimo momento.

Il nuovo Britannia, voluto questa volta dalla K1 Britannia Foundation, fondazione impegnata in opere di assistenza nel mondo che ha deciso di fare del Britannia il suo ambasciatore nel mondo, sarà varato nel 2019.

Britannia fu varata il 20 aprile del 1893 per volere di colui che poi diverrà Re Edoardo VII e fu costruita insieme alla gemella, il Valkyrie, uno dei tanti cutter che provarono a riconquistare la Coppa Ameria dagli americani senza successo (edizione del 1893).

Il Britannia fu disegnato da George Lennox Watson e nacque come cutter, poi, nel 1930 fu adeguato alle nuove regole di regata e convertito alla classe JClass e fu dotato dell’albero di legno più alto del mondo, 53 metri. Una conversine che peggiorò drammaticamente le prestazioni della barca.

Re Edoardo, nel 1897, prestò la barca a Sir Lipton per usarla come lepre negli allenamenti dello Shamrock che si preparava alla sfida di Coppa America.

Britannia
L.f.t. 37 mt
Baglio max 7,21 mt
Pescaggio 4,6 mt
Piano velico (originale) 959 mq

© Riproduzione riservata

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