Secondo i magistrati, principale colpevole dell'incidente è stata la nave veloce della compagnia Bluvia, il cui comandante, Sebastiano Mafodda, ha perso la vita durante l'impatto: “Il traghetto veloce Segesta Jet - si legge nell'avviso - superava in rotta di sicurezza la motonave Zancle ma, omettendo di tenere un efficiente servizio di vedetta, non si avvedeva del pericolo proveniente dalla motonave Susan Brochard e, anzichè dare la precedenza a tale ultima nave che proveniva da dritta, manteneva inalterata la sua velocità e rotta di collisione, senza operare alcuna manovra di emergenza e diversione”. E' stato tuttavia individuato anche un concorso di colpa da parte del traghetto. “Pur avendo il diritto di precedenza - continua il documento - nonostante avesse avuto piena consapevolezza della rotta di collisione, acquisita dalla visione della propria strumentazione di bordo, il comandante Poludnyev della Susan Brochard manteneva costante la propria velocità, omettendo di ridurla per tempo; ometteva di effettuare qualsiasi manovra di emergenza, decisa ed in tempo utile, diretta a evitare tale collisione, come il crash stop (inversione del passo dell'elica, ndr) e/o una decisa accostata sulla propria dritta, in modo da dare più acqua per la manovra del Segesta Jet”. Da chiarire, infine, la posizione di Francesco Donato, comandante del traghetto Zancle, terza nave implicata nella vicenda. “Pur essendo l'imbarcazione più vicina nel momento in cui la Susan Brochard lanciava sul canale Vhf 16 il primo segnale di may-day - concludono i magistrati - ometteva di prestare assistenza diretta ai natanti ed alle persone e, comunque, di verificare che altra nave stesse portando soccorso in condizioni più idonee, nonchè ometteva qualunque contatto sul canale Vhf 16 con la capitaneria di porto di Messina”.
L'udienza preliminare sulla richiesta di rinvio a giudizio per i due indagati si terrà il 15 dicembre, davanti al Gup Daria Orlando.
© Riproduzione riservata