In primo grado, a novembre scorso, Lee Jun-seok, 70 anni, era stato condannato a 36 anni, per negligenza e abbandono della nave (cosa che lo aveva fatto definire lo Schettino Coreano), ma non per omicidio. La sentenza d’appello, invece, lo riconosce come omicida e gli infligge la pena del carcere a vita.
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