Un pattugliatore della Guardia di Finanza prima di poter intervenire aveva seguito a distanza la barca sospetta per 12 ore, il tempo occorrente a ricevere dall’ambasciata americana l’autorizzazione a salire a bordo dell’unità (una barca con bandiera estera è considerato territorio del paese di quella bandiera, la nostra polizia non può salire a bordo se non a particolari condizioni).
Le forse dell’ordine ricevuto l’ok a bordo di due gommoni hanno abbordato la barca e quando gli agenti sono scesi sotto coperta si sono trovati davanti a decine di sacchi di iuta perfettamente squadrati contenenti decine di pani di hashish. In totale 6 tonnellate per un valore sul mercato di 13 milioni di euro.
La brillante operazione ha portato all’arresto dei tre narcoskipper tutti di origine bulgara che non hanno opposto resistenza.
Gli interni della barca erano stati in parte rimossi per far posto alla droga che occupava l’intera dinette.
Ad attirare l’attenzione dell’occhio esperto degli uomini del pattugliatore della Guardia di Finanza, la bandiera americana, piuttosto inusuale nei nostri mari.
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