
Si delinea un finale rocambolesco per la The Ocean Race 2023 che sta per arrivare a Genova con l’ultima tappa partita da l’Aja. Dopo la clamorosa collisione nella partenza dell’ultima tappa che ha messo fuori gioco il leader 11Th Hour Racing di Charlie Enright, colpito da Team Guyot, arriva la notizia prevedibile della protesta presentata alla Giuria dal team americano.
11Th Hour Racing, che nella collisione non aveva colpa in quanto navigava mure a dritta, ha presentato alla Giuria del giro del mondo una richiesta ufficiale di riparazione.
In gergo tecnico questo termine identifica la richiesta di un punteggio in classifica per la tappa, in quanto la stessa non è stata corsa a causa di un’infrazione da parte di un altro concorrente. La Giuria ha deciso di discutere la richiesta a Genova il 29 giugno, quando saranno presenti tutti i team degli Imoca 60 che potranno testimoniare sull’accaduto.
Il rischio è quello che il giro del mondo venga deciso in sala Giuria, un finale non certo augurabile per la regata.
Appare plausibile che la Giuria possa accogliere la richiesta legittima, e a norma di regolamento, di 11Th Hour Racing, e a quel punto cosa accadrebbe?
La Giuria può assegnare un punteggio medio agli americani, come se avessero chiuso la regata per esempio al terzo posto dato che le barche in corsa tra gli Imoca sono 5. La decisione avrà ripercussioni su tutta la flotta, e bisognerà vedere se anche altri team presenteranno delle proteste ufficiali.
La tappa però è ancora tutta da giocare e il risultato in acqua risulterà comunque fondamentale per la classifica finale del giro del mondo.
Holcim PRB, che prima dell’accaduto era seconda a due punti da 11Th, dovrà comunque cercare di vincere questa tappa per sperare di festeggiare a Genova la vittoria finale.
La flotta di Imoca 60 e VO65 è rientrata in Mediterraneo e anche qui non sono mancati i colpi di scena con l’arrivo delle orche. In questo tratto di mare a ridosso di Gibilterra le orche imperversano da tempo, terrorizzando le barche a vela con giochi pericolosi vicino al timone.
Stessa cosa è accaduta alle barche del giro del mondo, con due VO65 che hanno lamentato collisioni con le orche.

Questo il racconto dello skipper del Team JAJO ,Jelmer van Beek, dopo l'incidente. "Tre orche sono venute dritte verso di noi e hanno iniziato a colpire i timoni. È stato impressionante vedere le orche, animali bellissimi, ma anche un momento pericoloso per noi del team. Abbiamo ammainato le vele e rallentato l'imbarcazione il più rapidamente possibile e per fortuna dopo qualche attacco sono andate via... È stato un momento terribile”.
In testa alla flotta dei VO65 c’è Wind Whisper che è in fuga solitaria con un buon margine sugli inseguitori. Tra gli Imoca 60 è lotta serrata con i team che si marcano a vista e distanze ridottissime di poche centinaia di metri.
All’arrivo di Genova mancano 700 miglia.
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