A partire dal presidente di Ucina, Anton Francesco Albertoni, che ha seguito il discorso di apertura di Paolo Lombardi, presidente di Fiera di Genova. Dopo aver ricordato il passato e la storia del Salone, descritto le cifre del presente, in cui la nautica ha sviluppato un fatturato di 4,2 miliardi di euro con, per la prima volta negli ultimi anni, una quota di mercato estero superiore a quello interno, Albertoni ha indicato al comparto la strada da seguire per il futuro.
Chiedendo al ministro per le Infrastrutture Altero Matteoli di scendere in campo con nuove risorse e risposte rapide ma soprattutto organiche.
“Chiediamo al Governo – ha detto Matteoli – di investire nella nautica. Soprattutto in termini di attenzione, lavoro, innovazione legislativa, portando avanti quella semplificazione che è la forma più intelligente di incentivazione."
Il rappresentante del Governo, intervenuto dopo Alessandro Repetto, Marta Vincenzi e Claudio Burlando, rispettivamente presidente della Provincia di Genova, sindaco di Genova e presidente della Regione Liguria, non ha esitato a ricordare l’importanza del Salone Nautico per l’intero paese. Considerandolo, inoltre, un utilissimo termometro per valutare le tendenze dello sviluppo economico.
Dopo aver elencato i principali provvedimenti attuati in favore del diporto, come il nuovo regolamento attuativo, la cassa integrazione e gli incentivi, il ministro Matteoli si è proposto di agevolare quanto prima le strutture portuali, sbloccando il contenzioso dei canoni demaniali e garantendo più autonomia finanziaria.
“Inoltre – ha continuato il ministro Matteoli – servono più posti barca, perché se è vero che in una regione come la Liguria ve ne è una forte concentrazione, siamo carenti in molte altre parti d’Italia. E così, nazioni come la Francia hanno il doppio dei nostri posti barca, nonostante i chilometri di costa siano decisamente inferiori."
Con questa risposta, il ministro ha risposto a Claudio Burlando, che si era interrogato sull’opportunità di costruire nuovi porti turistici, soprattutto per barche di lunghe dimensioni, citando il caso della Liguria ed evidenziando come una proliferazione indiscriminata potrebbe creare danni a livello di impatto ambientale.
Il presidente della Regione Liguria ha inoltre sottolineato come la ripresa economica debba necessariamente partire dai cantieri e dalla manodopera italiana.
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