L’eco-tassa dovrebbe essere introdotta con un emendamento presentato da un senatore ecologista alla legge della “transition énergétique”, dove si riconosce la responsabilità del produttore per l’inquinamento generato dal suo prodotto anche quando questo ha lasciato la fabbrica. Una tassa del genere, che dovrebbe essere intorno al 5% del prezzo della barca, è già stata introdotta per quello che riguarda gli elettrodomestici, i pneumatici e altri beni.
La FIN, l’associazione degli industriali della nautica francese, si è opposta.
Gli industriali non criticano la creazione della tassa alla quale riconoscono un’utilità, criticano il fatto che l’emendamento non si regga su alcuno studio e che la quantificazione della tassa nel 5% del prezzo dell’imbarcazione, sia una quantificazione arbitraria che non tiene in considerazione i diversi aspetti del problema.
L’industria nautica ha chiesto al governo di rimandare la discussione sulla tassa e di posticipare l’applicazione di un anno per poter svolgere quegli studi essenziali a capire l’effettiva portata del problema e l’impatto che la tassa potrebbe avere sul settore.
Gli industriali obbiettano che la vita di una barca arriva a 50 anni, mentre quella di un elettrodomestico a 3/4 anni e quella di uno pneumatico a 1 o 2 anni e non si può ragionare sulle barche con gli stessi parametri che si usano per beni che hanno una resistenza limitata nel tempo.
Si è calcolato che in Francia il numero di scafi che dovrebbero essere distrutti ogni anno, perché non più utilizzati, è di circa 400 su di 1.000.000 di barche esistenti nel paese. Un numero esiguo, ma destinato a crescere, che pone il problema di cosa fare di questi scafi quando il loro utilizzo attivo cessa tenendo presente che lo smaltimento della vetroresina è un processo lungo e costoso.
Gli industriali sostengono anche che non è corretto imporre una tassa solo al primo acquirente, questa andrebbe diluita tra i diversi proprietari della barca che si succedono nel tempo e quindi applicata ai cambi di proprietà. La FIN ha chiesto che la tassa non ecceda lo 0,5% del prezzo di listino della barca.
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