Si è conclusa venerdì 20 maggio la Normandy Channel Race, regata riservata ai Class 40 che si è svolta con partenza e arrivo a Caen (il 15 maggio), con un percorso di 1000 miglia nella Manica e nel Mar Celtico, dove la flotta ha doppiato il Fastnet. La regata interessa alla vela italiana soprattutto per la presenza di Ambrogio Beccaria, che ha fatto da co skipper a Ian Lipinski, il vincitore della prova.
Un successo che fa ben sperare per l’ormai prossimo esordio del velista 31enne milanese sul nuovo Class 40 AllaGrande.
Un risultato che sa di futuro, e arriva in un momento che potremmo definire quasi d’oro per la vela italiana. Beccaria non è infatti l’unico velista in rampa di lancio con una barca nuova di zecca verso grandi sfide oceaniche.
Nella stessa Class 40 ha avuto una barca nuova, già varata, anche Andrea Fornaro, skipper toscano con all’attivo già due Mini Transat.
Nell’agguerritissima Class 40 sta per sbarcare anche il torinese Alberto Bona che avrà uno sponsor grosso come l’azienda farmaceutica IBSA.
Nella storia della vela oceanica italiana non era mai capitato che ci fossero tre skipper, contemporaneamente, a guidare progetti sportivi con barche nuove e importanti sfide oceaniche all’orizzonte.
Non è un mistero che i velisti italiani abbiano sempre fatto fatica a reperire sponsor adeguati per impostare dei progetti sportivi competitivi, ma l’aria sembra davvero cambiata.
Beccaria, Fornaro e Bona saranno tutti e tre sulla linea di partenza della Route du Rhum il prossimo novembre. Indipendentemente da come andrà il risultato è comunque già un successo.
Senza dimenticare ovviamente che nella classe regina delle regate oceaniche, gli Imoca 60, c’è sempre Giancarlo Pedote che, pur non lanciando una barca nuova, sta facendo molte migliorie alla sua Prysmian Group per presentarsi alla Route du Rhum e al prossimo Vendée Globe con un mezzo competitivo.
Sognare è lecito.
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