Cosa cambia davvero con le batterie al litio? Esploriamo l'efficienza energetica, la durata e la gestione di energia a sulla barca a vela.
Stiamo navigando a vele spiegate e tutto procede perfettamente: il vento è quello giusto, le miglia scorrono piacevoli, la baia scelta per l’ancoraggio è tranquilla e poco affollata. Ce la stiamo godendo davvero alla grande, quando ad un tratto l’occhio cade sullo strumento di controllo delle batterie e improvvisamente una leggera inquietudine ci pervade: la tensione è bassa e bisogna ricaricarle urgentemente.
Produrre a bordo l’energia elettrica
Dobbiamo accendere il motore, spezzando così irrimediabilmente la quiete, oppure andare in porto per collegarci alla banchina; un copione ben noto a chiunque navighi a vela senza rientrare tutte le sere all’ormeggio. Certo, esistono diversi sistemi, anche più silenziosi ed ecologici del motore, per produrre a bordo l'energia elettrica necessaria: i pannelli solari, il generatore eolico, l’idrogeneratore, ma ognuno di questi ha bisogno di particolari condizioni per svolgere fruttuosamente il suo lavoro.
Ai pannelli serve il sole, all’eolico il vento entro un determinato range (di solito tra i 15 e i 30 nodi), all’idrogeneratore il moto. Non è infrequente che malgrado si abbia a bordo uno o più di questi sistemi ci si ritrovi in condizioni di penuria elettrica, magari dopo una navigazione notturna che ha impegnato parecchio l’autopilota, generalmente piuttosto avido di energia.
Il problema è che l’energia elettrica che si produce (o che si preleva dalla banchina) deve essere immagazzinata a bordo per utilizzarla poi quando serve, e per farlo sono necessarie batterie capienti.
Alcuni credono che per stare tranquilli sia sufficiente installare batterie più grandi,
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