Il decreto 133 del 17 settembre 2024 stabilisce delle norme di sicurezza che riteniamo valide e necessarie, ma queste valgono solo per le imbarcazioni, sembra che per il legislatore, la sicurezza di chi ha un natante sia meno importante
Il punto 4 delle note dell’allegato V del decreto che stabilisce le modifiche sulle dotazioni di sicurezza (Decreto 133 del 17 settembre 2024) stabilisce che i giubbotti di salvataggio debbano riportare il numero di immatricolazione dell’unità di appartenenza. (Il giubbotto di salvataggio è identificato con il numero di iscrizione dell’unità - art. 53, comma 1-bis, del regolamento)
Questo perché, giustamente, il legislatore ha ritenuto che poter abbinare un giubbotto di salvataggio alla sua unità di navigazione sia molto importante per migliorare l’azione dei soccorsi in mare.
Tutte le unità commerciali, che siano merci o passeggeri, già adottano questo sistema in tutti i loro mezzi di salvataggio. Il problema nasce quando leggiamo che l’identificazione deve essere ottenuta riportando sui giubbotti salvagenti il numero di matricola dell’unità di navigazione senza differenza tra le barche che navigano entro o oltre le 12 miglia da costa.
Il numero di matricola è proprio delle unità registrate, imbarcazioni e navi da diporto, il che significa che i natanti sono esentati dall’identificare i loro giubbotti di salvataggio.
Molti proprietari di natanti saranno contenti di avere una responsabilità amministrativa in meno, ma guardando il problema dal punto di vista del navigante e non del cittadino (inteso come persona che appartiene a uno Stato, ovvero risiede e vive in una nazione) che deve gestire le richieste della burocrazia, appare evidente una discriminazione verso coloro che navigano con dei natanti.
Se è vero che l’identificazione del giubbotto di salvataggio aumenta il grado di sicurezza del navigante su un’imbarcazione, negare tale possibilità a chi naviga su un natante implica che a quest’ultimo sia riservato un livello di sicurezza inferiore rispetto a quello delle imbarcazioni.
La differenza, come visto, non dipende dal tipo di navigazione. Un’imbarcazione che naviga entro le 12 miglia grazie ai giubbotti di salvataggio identificabili gode di un livello di protezione, mentre il natante che naviga alla stessa distanza da costa ha diritto a un livello di sicurezza inferiore.
È possibile che il legislatore, o chi ha fornito consulenze in ambito nautico, abbia considerato complesso associare un mezzo di salvataggio a un natante, dato che questo non dispone di un numero di immatricolazione.
Questa difficoltà non giustifica una differenza di trattamento tra i diportisti. Tutti, indipendentemente dal fatto che siano su di un natante o di un’imbarcazione, dovrebbero beneficiare dello stesso grado di sicurezza.
I natanti, inoltre, possono essere identificati anche loro tramite il numero H.I.N. (Hull Identification Number), noto anche come C.I.N. (Craft Identification Number), associato alla marcatura CE.
Questo numero include informazioni come il nome del produttore, la categoria dell’imbarcazione, il numero massimo di persone trasportabili, il paese di produzione, l’anno di costruzione e il numero seriale della marcatura CE.
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