Indiscrezioni più o meno affidabili si diffondono rapidamente, inseguendosi lungo le banchine di un porto che, sebbene abbia già vissuto il momento di massima operatività logistica, si appresta a vivere quello di massima esposizione mediatica.
Capire tra quelle che raggiungono l'orecchio, quali siano meritevoli di considerazione, non è cosa facile, ma alcune paiono piuttosto plausibili e disegnano un'edizione numero trentatré altrettanto emozionante.
Qualora dovessero vincere gli svizzeri, infatti, pare quasi certo che organizzeranno la difesa nuovamente a Valencia, con ogni probabilità tra due anni, quasi in concomitanza con il Gran Premio di F1 che Bernie Ecclestone ha previsto da quelle parti. Una valida alternativa potrebbe essere rappresentata dal Dubai, ma a quel punto ci si troverebbe davanti alla necessità di allungare considerevolmente i tempi – almeno quattro anni - per dar modo ai team e alla nazione ospitante di organizzarsi: una strada difficilmente praticabile, almeno per ora, visto che si rischierebbe di perdere l'effetto volano generato dall'edizione attualmente in corso di svolgimento.
Se la scelta ricadrà ancora su Valencia, la vicinanza dell'appuntamento obbligherebbe il defender a confermare la classe ACC, limitando a una sola le barche stazzabili per ciascun team. L'AC Management, inoltre, confermerebbe la formula dei Louis Vuitton Act, variandone però il numero e le località.
Per quanto riguarda i team, invece, accanto a vecchie conoscenze (Victory Challenge, Areva Challenge, Team Shosholoza i più sicuri) alcune potrebbero essere le novità.
I tedeschi, che all'indomani dell'eliminazione hanno dichiarato di voler tornare subito al lavoro, potrebbero trovare una nuova guida in Jochen Schuemann, attualmente in forze ad Alinghi, e nuovi fondi nella BMW cui, dopo due sfide al fianco di Oracle, non dispiacerebbe l'idea di investire su un consorzio rappresentante la propria identità nazionale.
Larry Ellison, dal canto suo, ha già fatto sapere di volerci riprovare. Una volta risolto il nodo relativo alla sostituzione di Chris Dickson, il magnate statunitense dovrà individuare un nuovo timoniere, dato che con ogni probabilità separerà gli incarichi. Il nome attualmente più ricorrente è quello dell'ex skipper di +39 Challenge, Iain Percy, secondo altri, invece, destinato alla ruota di TeamOrigin. L'idea di un britannico alla ruota di un challenge inglese è molto romantica, ma non va dimenticato che anche Ben Ainslie è di quelle parti. Ainslie e Percy, due dei velisti più promettenti al mondo, hanno già vissuto la loro prima esperienza di Coppa, senza mai toccare la ruota il primo, cavandosi ben poche soddisfazioni il secondo: è quindi ovvio che entrambi vogliano la certezza del posto da titolare.
E Russel Coutts? Finalmente libero di agire, il campione neozelandese potrebbe guidare una sfida lanciata da un paese all'esordio – non è però detto che ne sarà il timoniere - portando con sé qualcuno dei suoi amici più fidati, attualmente in forze al team di Ernesto Bertarelli.
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