Davanti a migliaia di connazionali, giunti dagli antipodi del mondo per gridare il loro entusiasmo, Emirates Team New Zealand ha pareggiato il conto con Alinghi, dimostrando che, in condizioni di vento leggero e mare calmo, il divario tra SUI-100 e NZL-92 non è poi così marcato.
Certo, la barca elvetica gode di uno spunto maggiore, ma le strabilianti performance viste con la brezza tesa di ieri, oggi sono parse meno brillanti, e Alinghi, una volta persa la testa della regata a causa di un errore commesso dal pozzetto nel corso della seconda bolina, non è più stata in grado di sopravanzare l'avversario, come sempre cinico e spietato nel trasformare in oro ogni altrui sbavatura.
Va comunque sottolineato che sino a quel momento i neozelandesi si erano dimostrati molto aggressivi. Già dal pre-partenza, infatti, avevano cercato di mettere in difficoltà Ed Baird, molto bravo a evitare in modo brillante una possibile penalità e a prendere il comando del confronto sfruttando al meglio le superiori doti prestazionali del primo ACC a tre cifre.
L'uno a uno, oltre a essere piuttosto inatteso, ha già segnato un momento importante nella storia della Coppa, visto che per trovare una sfida conclusa con un punteggio diverso dal cinque a zero bisogna tornare all'inizio degli anni novanta, quando a finire battuto cinque a uno da America Cubed di Bill Koch fu il Moro di Venezia della coppia Cayard-Gardini. Inoltre, la sconfitta subita per mano kiwi, ha interrotto a sedici la lunga serie di successi consecutivi inanellati da Brad Butterworth in finale di Coppa America.
Il terzo match è in programma per martedì: Alinghi ed Emirates Team New Zealand torneranno a sfidarsi alle ore 15:00. Le previsioni parlano di un'altra giornata di vento leggero...
© Riproduzione riservata