“Ci sono molte cose - ha detto Cayard, in un'intervista al Sole 24 Ore - della prossima edizione su cui recriminare; prima tra tutte, lo spreco di tempo a causa dell'azione legale. Penso comunque che nel 2009 vedremo le barche tecnicamente più avanzate”. Cayard si è anche spinto in considerazioni positive sulla commercializzazione dell'evento, non rinunciando neanche a una punta di amarcord. “L'ultima Coppa - ha continuato lo skipper - è stata la migliore, per molti versi; miglior città ospitante, record di spettatori, competizione più serrata e tanti team. Grazie a Valencia 2007 la caratura dell'evento è aumentata, e non di poco. Tuttavia, rimango più affezionato all'edizione del 1992 (quando vinse la Lvc sul “Moro di Venezia”)”.
Proprio in quell'occasione, è nato quel forte rapporto che lega Cayard al nostro paese. “Credo che l'Italia - ha concluso il velista statunitense - si fosse innamorata del Moro per l'immagine complessiva del team, con il leone di Venezia, Gardini e gli ottimi risultati. Gli italiani sono fantastici e quando c'è una squadra vincente il tifo diventa universale, anche in uno sport che non può definirsi tra i più popolari”.
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