Il nodo da sciogliere questa volta per i giudici sarà quello relativo alle vele di Alinghi. Il Deed of Gift, infatti, prevede che barca e attrezzature debbano essere costruite nello stato di appartenenza del consorzio, mentre gli avvocati di Larry Ellison sostengono che le ali del defender siano state realizzate in Nevada, negli Stati Uniti. La questione era già stata sottoposta alla Giuria Internazionale, l’organo di giustizia sportiva designato per la prossima Coppa, e ieri è stato tema di discussione durante l’incontro tra i due sindacati a Singapore. Come è evidente, anche in questo caso un accordo tra le parti non si è trovato e Bmw Oracle è tornato per l’ennesima volta davanti ai giudici.
Il futuro della storica brocca torna così ad essere incerto. Oggi è prevista una nuova giornata di incontri nella città asiatica tra i due sindacati ma, a questo punto, non c’è più alcuna certezza su quando si disputerà il Match di America’s Cup. Il challenger ha chiesto ai togati d’oltreoceano di pronunciarsi velocemente ma è difficile ipotizzare che una sentenza possa arrivare in tempi strettissimi. D’altronde, come sussurrano in molti, questo è probabilmente il vero obiettivo di Bmw Oracle: ritardare la sfida per potersi preparare al meglio.
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