L’idea di sfruttare le correnti e le maree per generare energia non è nuova, la novità sta nello strumento. Questa specie di aquilone subacqueo, grazie alle sue ali che generano portanza sott’acqua, si muove velocemente con escursioni notevoli generando una maggiore quantità di energia rispetto ai sistemi tradizionali.
Questo aquilone lavora collegato a una piattaforma e invia a terra l’energia elettrica che genera tramite dei cavi sottomarini collegati a una centrale. Il sistema funziona, tanto che è stato utilizzato come test durante l’ultimo anno per aumentare l’approvvigionamento di energia elettrica dell’arcipelago. V
a detto che si tratta di piccole comunità, e che il contributo di questo sistema è una piccola parte rispetto alla fornitura di energia elettrica tradizionale, ma è il segnale di una direzione precisa che queste comunità prendono.
Si tratta di una tendenza che accomuna diversi paesi nord europei. Secondo lo studio “Fostering Effective Energy Transition 2021” del World Economic Forum, nella classifica dei paesi che utilizzano di più le fonti rinnovabili di energia, sfruttando molto anche il mare, sul podio ci sono Svezia, Norvegia e Danimarca con la Finlandia sesta e l’Islanda decima.
In questa speciale classifica l’Italia, su un novero di 115 paesi, è in 27ma posizione.
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