
Contro questa crisi che rischia di portare diversi isolani ad abbandonare la propria terra, si sono mossi i commercianti dell’isola che durante la presentazione dell'indagine sulle criticità e potenzialità dell'isola “la Voce delle imprese” elaborata dalla Confesercenti Provinciale di Livorno, hanno lanciato un grido di allarme.
I prezzi sono troppo alti, questo è il problema principale dell’isola. Qui una bombola del gas, costa 4 volte quello che costa a Livorno. Un litro di benzina costa 2,30 euro e il gasolio è a 2,00 euro. Il biglietto andata e ritorno della nave da e per Livorno sfiora i 45 euro, tutte cose che tengono lontani i turisti che continuano a scendere in numero.
Gli armatori delle barche a motore non amano venire da queste parti perché fare gasolio qui costa molto di più che farlo a terra, si trovano pochi pezzi di ricambio e qualsiasi problema alla barca diventa un fatto serio.
I commercianti hanno quindi chiesto l’intervento della regione perché si attivi per trovare una soluzione ai prezzi dei traghetti e dei carburanti.
Anna Landini presidente di Confesercenti Provinciale di Livorno ha lanciato una proposta: «Agevoliamo il prezzo del biglietto ai cittadini livornesi - dice - così da incentivare il turismo domestico settimanale che garantirebbe un flusso importante di presenze con ricadute positive per questo territorio».
Il problema è che il grosso del turismo di Capraia sono i diportisti e puntare sul turismo mordi e fuggi del traghetto che scarica i villeggianti provenienti da Livorno la mattina e li riporta indietro la sera, significa andare in tutta altra direzione da quella di attirare più diportisti. A Capraia servirebbe un porto con più posti barca, o almeno un campo boe molto più grande di quello esistente.
Inoltre sarebbe necessario fare in modo che il diportista che intende andare a Capraia possa sapere in anticipo se troverà o meno un posto barca al suo arrivo, molti diportisti non vanno sull’isola perché il porto non accetta prenotazioni.
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