De Cristofaro nel 1988 aveva ucciso a bordo di un catamarano la skipper dell’imbarcazione, Annarita Curina di 34 anni, e per questo era stato condannato all’ergastolo in appello e rinchiuso nel carcere di Opera. Da qui era fuggito nel 2007. Ricatturato fu trasferito nel carcere di Porto Azzurro da dove riuscì a fuggire nel 2014.
I fatti
Nel giugno del 1988 De Cristofaro era a bordo del catamarano da charter comandato dalla vittima con altre due persone, la sua amante, l’olandese Diana Beyer all’epoca diciasettenne, e un altro uomo, il ventisettenne Pieter Gronendijk anche lui olandese. Il catamarano stava navigando nell’Adriatico centrale.
De Cristofaro e la Beyer avevano deciso di trasferirsi a vivere in Polinesia e per farlo volevano rubare il catamarano comandato da Annarita Curina. Il 10 giugno del 1988, la Beyer inferse una coltellata al fianco di Curina che fu poi finita a colpi di machete da De Cristofaro. I due legarono il corpo della loro vittima a un’ancora di 17 kg e lo gettarono in mare. Il corpo della vittima fu ritrovato il 28 luglio di quello stesso anno da un peschereccio di Senigallia.
Il ritrovamento del corpo fece scattare le indagini e in breve si cominciò la caccia al catamarano. Questo fu rintracciato in Tunisia da dove i tre stavano cercando di fuggire in Sud America.
Diana Beyer fu condannata dal Tribunale dei minori a sei anni e mezzo di carcere per concorso in omicidio, ma scontò solo 15 mesi perché le fu concessa la libertà condizionale e fu assegnata a una comunità nei pressi di Grosseto.
Pieter Gronendijk fu condannato solo per complicità nel furto del catamarano in quanto non aveva partecipato al delitto.
Filippo Antonio De Cristofaro fu condannato da prima a 30 anni di carcere per omicidio, pena trasformata in ergastolo in sede di appello.
Al momento De Cristofaro si trova ancora nelle carceri portoghesi in attesa di estradizione.
Quando è stato catturato ha cercato di convincere i poliziotti che la persona che cercavano non era lui e che c’era stato uno scambio di persona.
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