L’idrogeno può essere il futuro della nautica e delle propulsioni green?
A quanto pare sì, dato che Emirates Team New Zealand ha lanciato, dopo una fase di progettazione e sviluppo durata meno di un anno, un catamarano foiling con questa propulsione.
Si chiama Chase Zero e, anche se sarà solo un mezzo appoggio, è la prima barca varata in vista della prossima America’s Cup, e si spera che possa porre le basi per un cambiamento verso un futuro più pulito e sostenibile nella navigazione a motore in tutto il mondo.
Quando è stata effettuata la misurazione delle emissioni di carbonio dell'ultima edizione della Coppa, era ovvio che le barche appoggio erano un contributo notevole alle emissioni complessive.
E così è nata l’idea di una serie di barche appoggio dotate di foil e alimentate a idrogeno. Del resto il foiling non è nuovo neanche nel mondo del motore, ad essere una grande novità è ovviamente l’idrogeno.
"Ci era stato detto che qualcosa di così audace come Chase Zero avrebbe richiesto dai 3,5 ai 4 anni, ma in realtà abbiamo impiegato poco più di 9 mesi” ha detto il project manager Geoff Senior.
Nella propulsione a idrogeno c’è il contributo decisivo di un partner storico di Team New Zealand come Toyoya. Neeraj Lala, CEO di Toyota NZ ha detto: “Abbiamo sostenuto il nostro storico partner Emirates Team New Zealand, fornendo loro il sistema di celle a combustibile a idrogeno e noi avremo un modo per indagare le diverse applicazioni di questa tecnologia a zero emissioni”.
La scelta dei foil è per garantire alla barca consumi bassi, dato che avrà meno attrito sull’acqua rispetto a una carena classica, e i progettisti del team hanno stimato che potrà viaggiare a una velocità di ‘crociera’ di 30 nodi con punte anche a 50.
© Riproduzione riservata