Già l’anno scorso avevamo pubblicato la lettera di un nostro lettore che, arrivato alle isole Tremiti dove aveva prenotato una boa da ormeggio, si era ritrovato in un campo boe abusivo senza servizi e con il gavitello malconcio.
Ora, dopo indagini durate mesi, il Pm Laura Guidotti della Procura della Repubblica di Foggia ha disposto per il sequestro dei gavitelli e ha iscritto nel registro degli indagati 22 persone.
La Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Termoli già da tempo aveva segnalato al Comune delle Isole Tremiti, alla Regione Puglia e all’ente gestore dell’area marina protetta che interessa le isole la presenza degli abusi, chiedendo la regolarizzazione degli stessi attraverso gli atti gestori del demanio demandati al Comune delle Isole Tremiti ai sensi della Legge Regionale n. 17/06.
Da una parte per le lungaggini e le farraginose procedure burocratiche, da un'altra perché il Comune non è stato in grado di presentare la corretta documentazione, non si è riusciti a regolarizzare la situazione e i gavitelli sono stati sequestrati.
Molti di quei gavitelli, comunque, non erano adatti allo scopo per il quale erano venduti ai diportisti. Corpi morti troppo piccoli dotati di catene vecchie e arrugginite li rendevano pericolosi. Di fatto ora le isole vedono la loro capacità di ormeggio ridotta al lumicino con gravi danni per il turismo locale e viene naturale chiedersi perché in anni non sia stato fatto nulla.
Probabilmente, il Comune e le autorità competenti, avrebbero dovuto agire prima per riuscire a dare alle isole Tremiti un campo boe sicuro e autorizzato e permettere ai numerosi diportisti che in queste acque vorrebbero sostare di poterlo fare in sicurezza.
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