In un momento in cui la presenza femminile nel mondo della vela è al centro del dibattito con il caso di Clarisse Cremer, alla Golden Globe Race continua a restare saldamente in prima posizione la sudafricana Kirsten Neuschäfe che naviga con un Cape George 36.
La skipper ha doppiato Capo Horn e ha iniziato la lenta risalita dell’Atlantico, quando al traguardo di Les Sables-d’Olonne mancano ancora 6200 miglia.
La sudafricana, skipper commerciale di professione, ha doppiato Capo Horn dopo 150 giorni di navigazione, dopo avere superato una serie di tempeste nel Southern Ocean che hanno praticamente decimato la flotta del Golden Globe.
Il più vicino sulla sua scia è l’indiano Abhilash Tomy, staccato di circa 500 miglia, con un vantaggio raddoppiato negli ultimi 10 giorni durante i quali Abhilash è stato rallentato dal maltempo nell’avvicinamento a Capo Horn. Più lontani gli altri inseguitori. In corsa oltre al duo di testa ci sono anche Michael Guggenberger e Ian Herbert-Jones.
In realtà sono più di 4 gli skipper ancora in navigazione, 7 in totale, 3 dei quali però hanno dovuto ricevere aiuto esterno per riparazioni a bordo e sono passati come previsto da regolamento nella classifica Chichester, che non ambisce alla vittoria generale.
La rotta verso il traguardo è ancora molto lunga, ma già con il passaggio di Capo Horn possiamo parlare di un’impresa storica di Kirsten Neuschäfe. Mai nessuna donna era riuscita in un giro del mondo, sia pur questo con le regole “vintage”, a rimanere in testa per tutto questo tempo e a doppiare il mitico Capo a sud dell’Argentina.
Le insidie atlantiche sono molte, in particolare in questa zona che sta attraversando Kirsten Neuschäfe, dove si muovono depressioni piuttosto nervose che vanno gestite con molta prudenza. La skipper sta cercando di spingersi a nordest, verso una zona di venti moderati. Questa fase è piuttosto delicata, oltre ci sarà l’Aliseo, molto più semplice da gestire.
I velisti in corsa per quest’avventura possono contare solo sulle loro capacità di navigazione e interpretazione del meteo. Anche le barche sono state scelte cercando di rispettare lo spirito delle origini: non sono ammesse barche moderne, ma solo una serie di progetti datati 60-70.
La seconda edizione della Golden Globe Race, il giro del mondo vintage che si ispira alle imprese dei pionieri dell’edizione del 1968, è partita il 4 settembre 2022 da Les Sables d’Olonne.
16 skipper sulla linea di partenza e dopo 5 mesi in corsa per la vittoria della Golden Globe Race sono rimasti soltanto in 4 con la flotta decimata dalle dure condizioni degli Oceani del Sud.
I progetti ammessi al Golden Globe sono: Westsail 32, Tradewind 35, Saga 34, Saltram 36, Vancouver 32 & 34, OE 32, Eric (sister ship to Suhaili), Aries 32, Baba 35, Biscay 36, Bowman 36, Cape Dory 36, Nicholson 32 MKX-XI, Rustler 36, Endurance 35, Gaia 36, Hans Christian 33T, Tashiba 36, Cabo Rico 34, Hinckley Pilot 35, Lello 34, Gale Force 34. Sono barche solide, pesanti e dislocanti, difficili da condurre negli Oceani del Sud.
Il percorso è lo stesso del Vendée Globe, passando per i capi di Buona Speranza, Leuwin e Horn, per quasi 30 mila miglia.
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