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Kirsten Neuschafer, è storia: la sudafricana vince il Golden Globe

Dopo 234 giorni di navigazione al Golden Globe, Kirsten Neuschaferè la prima donna nella storia della vela a vincere un giro del mondo in solitaria

Golden Globe: Kirsten Neuschafer, è storia: la sudafricana vince il Golden Globe
Golden Globe: Kirsten Neuschafer, è storia: la sudafricana vince il Golden Globe
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Kirsten Neuschafer, è storia: la sudafricana vince il Golden Globe

aggiornamento del 28 aprile 2023 - La faccia che spunta sul traguardo di Les Sables d’Olonne è sorridente, gli occhi brillano, i capelli un po’ arruffati raccontano i 234 giorni in mare ma Kirsten Neuschafer non sembra neanche troppo dimagrita dopo le fatiche del Golden Globe, il giro del mondo a vela, in solitaria e con le regole della prima edizione targata 1968, che ha appena vinto.

La velista sudafricana, nata nel 1982 a Port Elizabet, è la prima donna a vincere una regata che preveda la circumnavigazione del globo e lo ha fatto rimanendo in testa al Golden Globe per oltre 3 mesi, ben prima del passaggio di Capo Horn. Ha raggiunto questo storico risultato vincendo una sfida dalle regole forse un po’ anacronistiche ma dall’indubbio valore marinaresco come sotto il profilo della resistenza fisica e psicologica.

I concorrenti del Golden Globe, come prevede il regolamento, possono partecipare alla corsa solo con barche ritenute ormai d’epoca e senza utilizzare GPS o strumenti elettronici moderni, se non quelli consentiti in caso di massima emergenza e contenuti in una borsa di sicurezza sigillata.

Un regolamento che trasforma il Golden Globe in una gara ad eliminazione e infatti dei 16 partiti la Neuschafer è una delle “superstiti” di uno sparuto gruppo di skipper. Tra poche ore è atteso sul traguardo anche l’indiano Abhilash Tomy, che ha accumulato circa 2 giorni di ritardo dalla sudafricana.

A rendere ancora più di rilievo l’impresa è la barca con cui la velista ha vinto il Golden Globe: Kirsten Neuschafer naviga con un Cape George 36, modello poco accreditato alla vigilia perché ritenuto meno performante delle altre in corsa. Ciò conferma che in un evento come questo le performance del mezzo passano in secondo piano rispetto alle capacità tecniche e alla forza di volontà dello skipper.

La vittoria di Kirsten Neuschafer nel Golden Globe è senza dubbio un risultato storico nella storia della vela.

La sua impresa dimostra che la forza di volontà e le capacità tecniche dello skipper sono elementi fondamentali in una competizione di questo tipo, dove le barche d'epoca e l'assenza di strumenti elettronici moderni mettono alla prova la resistenza fisica e psicologica dei partecipanti.

La vittoria di Kirsten, ottenuta con una barca poco accreditata, dimostra anche che la performance del mezzo non è l'unica variabile importante in una regata di questo tipo.

Kirsten Neuschafer ha dimostrato che le donne possono eccellere in qualsiasi campo, compresa la vela d'altura.

Golden Globe: Kirsten Neuschafer a un passo dall'impresa storica

La velista sudafricana Kirsten Neuschafer sta arrivando a Les Sables d’Olonne, 234 giorni dopo la partenza del Golden Globe, sarà la prima donna a vincere un giro del mondo in solitario

aggiornamento del 27 aprile 2023 - Sono passati 234 giorni dalla partenza del Golden Globe, il giro del mondo in solitario che si corre sulle regole della prima edizione del 1968, e oggi si inizia a scorgere una barca in arrivo sul traguardo di Les Sables d’Olonne.

Si tratta della velista sudafricana Kirsten Neuschafer che ormai da oltre 3 mesi, prima di Capo Horn, si trova in testa al giro del mondo.

Per compiere l’impresa, ed essere la prima donna a vincere il Golden Globe e in generale un giro del mondo a vela, le mancano appena 40 miglia. L’unico che ha tenuto il passo della leader è stato l’Indiano Abhilash Tomy in seconda posizione, staccato di circa 120 miglia dalla Neuschafer: Abhilash è stato di fatto l’unico avversario della sudafricana nella risalita dell’Atlantico dopo capo Horn.

Il Golden Globe della velista è una vicenda che merita di essere applaudita: non solo dominato la regata, ma a fine novembre salvò un altro concorrente, Tapio Lehtinen, la cui barca è colata a picco in pochi minuti dopo il cedimento della chiglia.

Neuschafer, nata nel 1982 a Port Elizabet, pratica la vela fin da giovanissima ed è velista professionista dal 2006.

Collabora con National Geographic e ha preso parte alla serie di documentari Wild Life Resurrection Island.

La navigatrice non aveva preso parte alla scorsa edizione della regata e il suo exploit è stato una sorpresa.

Kirsten Neuschafer naviga con un Cape George 36, barca poco accreditata alla vigilia perché ritenuta meno performante delle altre in corsa. Il Golden Globe però è una sfida ad eliminazione e dei 16 partenti ne arriveranno al traguardo meno di 5, la sudafricana è riuscita nel capolavoro di preservare sempre la barca e non ha mai interrotto la sua marcia, diventando sulla lunga distanza la più costante e quindi veloce della flotta.

A Les Sables d’Olonne ad aspettarla un bagno di folla, quella che si merita una velista che sta portando a termine un risultato storico.

Il Golden Globe I velisti in corsa per quest’avventura possono contare solo sulle loro capacità di navigazione e interpretazione del meteo, così come fu nella prima edizione del 1968. Anche le barche sono state scelte cercando di rispettare lo spirito delle origini: non sono ammesse barche moderne, ma solo una serie di progetti datati 60-70.

I progetti ammessi al Golden Globe sono i seguenti: Westsail 32, Tradewind 35, Saga 34, Saltram 36, Vancouver 32 & 34, OE 32, Eric (sister ship to Suhaili), Aries 32, Baba 35, Biscay 36, Bowman 36, Cape Dory 36, Nicholson 32 MKX-XI, Rustler 36, Endurance 35, Gaia 36, Hans Christian 33T, Tashiba 36, Cabo Rico 34, Hinckley Pilot 35, Lello 34, Gale Force 34. Sono barche solide, pesanti e dislocanti, difficili da condurre negli Oceani del Sud.

© Riproduzione riservata

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