Sin dal momento della partenza le condizioni meteo sono state particolarmente dure e, al contrario di quanto accade sulle barche della Transat Jacques Vabre, che si sta svolgendo in contemporanea, qui, se si prende male una grande onda, si rischia di uscirne con la prua divelta, come è accaduto a Gilles Avril su Evolution Marine che è stato recuperato dall’unità di supporto della Mini Transat.
Navigare con onde alte sei, sette metri e venti superiori ai 35/40 nodi, su di un giocattolo di 6,50 metri, per quanto questo sia tecnologicamente avanzato, non è cosa da tutti. Incoscienza, coraggio, forza fisica e capacità marinaresche si devono miscelare nel giusto cocktail perché la Mini Transat non è una regata che si porta a termine con la solo fortuna.
A testimonianza di ciò, le banchine dei porti portoghesi continuano a ricevere barche di skipper che gettano la spugna e si ritirano: Joel Garcia Miro, Yann Le Pautremat, Sébastien Picault, Bert Bossyns. Altri come Carlos Lizancos su (Reyno de Navarra) o Pilar Pasanau su (Peter Punk) riparatesi vicino Lisbona, non hanno ancora dato conferma se intendono ripartire o rinunciare.
Altri, invece, hanno deciso di fare solo un pit stop per riprendere fiato e riparare i danni maggiori, tra questi, Bouyssou (No War) e François Guiffant (Scidiam) riparatesi a Port Clement da dove ripartiranno oggi. Pip Hare (The Potting Shade), François Lamy (Guadeloupe Espace Océan) e Diane Reid (One's Girl Ocean Challenge), si sono riparati vicino Lisbona da dove ripartiranno tra oggi e domani.
regata partita il 13 novembre 2013
le barche sono in mare da 3 giorni, 56 minuti alle 10:42 del 16/11/13 ora italiana
Il percorso originale :
Tappa 1 - da Douarnenez a Puerto Calero (Lanzarote): 1257 miles
Tappa 2 - da Puerto Calero a Pointe-à-Pitre: 2764 miles
Percorso modificato in un'unica tappa
- da Sada (Spain) a Pointe-à-Pitre: 3700 miles
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