Dominata dal Golden Gate, la baia che ha ospitato l'evento ha mostrato un'immagine di sé sconosciuta ai più, impegnando gli atleti presenti in sei prove caratterizzate da venti leggeri e dal cielo plumbeo. La particolarità della situazione si è riflessa anche sulla classifica finale della manifestazione, dove i grandi nomi della vela internazionale sono finiti in molti casi lontani dalle posizioni di testa.
L'equipaggio neozelandese si è rivelato particolarmente abile nell'interpretare le inusuali condizioni meteo, vincendo due prove di giornata e finendo fuori dai primi otto in una sola occasione. A tre punti dai nuovi titolari della stella d'oro hanno chiuso la propria fatica Robert Scheidt e Bruno Prada, veloci e competitivi in ogni condizione, al pari dei francesi Xavier Rohart e Pascal Rambeau, terzi a un solo punto dall'argento.
Sebbene sia risultata avara di soddisfazioni, la spedizione della squadra azzurra non può certo essere archiviata con un giudizio negativo, vista l'ottima reazione che Diego Negri e Luigi Viale hanno fatto seguire alla bruttissima prova d'esordio. Alla fine i due campioni europei si sono dovuti accontentare della dodicesima posizione, confermandosi il migliore degli equipaggi italiani. Dietro loro sono finiti Luca Modena e Michele Marchesini, mentre diciannovesimi, a sole due posizioni da un deludente Torben Grael, si sono piazzati Luca Simeone e Ferdinando Colaninno. Ventiduesimo è finito l'armo dell'olimpionico Francesco Bruni, che tra le boe di San Francisco era affiancato da Gilberto Nobili
© Riproduzione riservata