Zara - Il 27 luglio, verso le 15,30, il centro nazionale per il soccorso in mare di Rijeka, nei pressi di Fiume, ha ricevuto un mayday lanciato da un catamarano capovolto a 180° tra l’isola di Olib e l’isolotto di Planik, nell’arcipelago zaratino.
La barca è un Outremer 45, un catamarano considerato particolarmente sicuro e veloce, battente bandiera francese a bordo del quale c’era una famiglia tedesca con due bambini di 9 e 13 anni.
L’allarme è stato lanciato da un diportista tedesco che cabotava in zona, dopo che tutti i 4 membri dell’equipaggio sono riusciti ad uscire dall’imbarcazione attraverso il passauomo di sicurezza di uno dei due scafi e sparare i razzi di segnalazione dopo aver attivato la zattera di salvataggio.
Una nave della polizia croata la Škabrnja, è intervenuta molto velocemente recuperando tutte e quattro le persone.
Gli adulti sono stati dimessi in serata dall’ospedale di Zara con ferite lievi, fortunatamente illesi i bambini.
Accertata l’assenza di danni ambientali, l’autorità portuale ha diffuso una segnalazione sulla presenza del relitto rovesciato, ma galleggiante e si è attivata per rimuoverlo il prima possibile.
Rimane da chiarire la dinamica dell’incidente. Lo skipper del catamarano originario di Berlino vanta un’esperienza di 40 anni in mare e per 10 anni è stato armatore di un catamarano Privilege.
Questi ha dichiarato di aver navigato in tutto il Mediterraneo, alle Canarie, Capo Verde e ai Caraibi e che con i figli un po’ cresciuti si era deciso per il passaggio a un catamarano più performante e la sua scelta è caduta su un Outremer 45, chiamato Oktant.
Nel giorno dell’incidente nell’arcipelago zaratino ci sono stati diversi “Neverin”, il tipico temporale croato, tanto violento quanto veloce a passare e gli strumenti hanno registrato raffiche di vento fino a 45 nodi.
“Nevera” in croato significa “traditore” e, in effetti, la caratteristica di questi fenomeni temporaleschi è la fulminea velocità con la quale si scatenano che può aver sorpreso l’Outremer soprainvelato.
Rimane comunque un dubbio, perché - ammessa e non concessa una gravissima responsabilità dello skipper che può aver intraversato la barca al mare ed essere inciampato sul suo daggerboard - un catamarano di quel tipo non dovrebbe scuffiare, neppure con raffiche di quella violenza, senza contare che la vicinanza alla costa e il passaggio in un mare protetto escluderebbero la possibilità di un moto ondoso di altezza tale da poter mettere in difficoltà un catamarano di oltre 7 metri di baglio, meno che mai rovesciarlo.
Nei prossimi giorni, quindi, la polizia croata che ha aperto un’indagine sull’incidente, dovrà chiarire i motivi dell’incidente e noi vi terremo informati.
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