
Tutto è iniziato alle 13,40 quando una barca a vela di passaggio con 5 persone a bordo ha avvistato un’imbarcazione di nove metri con due persone e un cane in difficoltà per essersi insabbiata alla foce del fiume Morto.
Lo skipper della piccola unità avvertiva la Guardia Costiera via telefono e questa lo raccomandava di non avvicinarsi all’unità in difficoltà perché quel tratto di mare era infido.
Dopo poco tempo l’unità che aveva chiesto soccorso per la barca di nove metri è stata costretta a chiederlo per se stessa, visto che si era a sua volta incagliata nello stesso punto di mare, costringendo così all’uscita in mare una seconda motovedetta da Livorno.
Mentre la seconda motovedetta procedeva verso la foce del fiume Morto, arriva una terza richiesta di soccorso da una barca di 15 metri con due persone a bordo rimasta incagliata in un basso fondale.
Dalla base di Livorno, finite le motovedette, vengono chiesti rinforzi alla Guardia Costiera di Viareggio che ha inviato una sua motovedetta.
Mentre la Guardia Costiera operava il terzo soccorso è giunto al 1530 un'altra richiesta, stesso motivo, incaglio, questa volta una piccola barca a motore di 5 metri con 4 persone a bordo che si era insabbiata alla foce del Serchio.
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