La giuria del premio, composta dalle federazioni nazionali, sceglie gli atleti ai quali concedere il premio dividendoli per genere e, incredibilmente non riconosce gli equipaggi misti per i quali premia gli uomini perché sono questi a fare i timonieri. Tra i vincitori nominati c’era anche Sante Lange, il cui nome è stato accolto da un caloroso applauso, ma per le strane regole del premio, Cecilia Carranza, senza cui non ci sarebbe stata medaglia, non è stata presa in considerazione.
Quando Sante è stato chiamato, tra gli applausi generali, a ritirare il premio, questi si è rifiutato di salire sul palco senza la giovane prodiera, l’ha presa sotto braccio e l’ha portata con sé. Nel ringraziare la giuria e gli organizzatori del premio ha detto: “Io e Cecilia siamo un team, sul palco deve esserci anche lei.”
Sante Lange non solo ha vito la sua medaglia d’oro dopo averne già collezionate due di bronzo sul Tornado ad Atene e Quindao, ma anche vinto la sua battaglia per la vita perché è arrivato alle olimpiadi dopo essere stato operato per un tumore al polmone.
Tra le donne il trofeo è andato alle inglesi Hannah Mills and Saskia Clark, vincitrici nella classe 470 a Rio.
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