La squadra sulla spiaggia è riuscita a indirizzare il ragazzo versouna delle boe di segnalamento davanti alla spiaggia. Questo si è aggrappato alla boa e vi è rimasto per 45 minuti, tempo che la motovedetta riuscisse a raggiungerlo. Issato a bordo, il ragazzo presentava segni di ipotermia e diverse contusioni provocate dal contatto con gli scogli. Proprio qualche giorno fa sono stati diffusi i dati inerenti gli incidenti in mare da parte del dipartimento Ambiente e Salute, per il quale in Italia si verificano 800 incidenti l0anno di questo tipo, sia in acqua interne, sia in mare, di cui 400 sono mortali. Nonostante il numero molto elevato, bisogna considerare che da noi si muore meno che nel resto d'Europa: 6,5 vittime per milione di abitanti, contro le 35 per milione del resto d'Europa. Dato che messo in relazione all?estensione delle nostre coste e alla densità della popolazione che si reca sulle spiaggia per turismo, indica come, gli italiani abbiano un rapporto con l'acqua migliore di quello di altri paesi.
Rapporto che oltretutto continua a migliorare con il tempo. Si consideri che tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, a morire ogni anno per incidenti connessi con l'acqua (mare, laghi, piscine) erano 1.200 persone l'anno, ovvero tre volte il numero delle vittime di oggi. Per l'82 per cento le vittime sono maschi adulti, preoccupante comunque anche il numero di bambini che rimane vittima di tali incidenti. Semrpe secondo il raporto del dipartimento Ambiente e Salute, ad essere particolarmente pericolose per i piccoli sono le piscine private.
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