Lo scopo è quello di attrarre l’attenzione sulla barca e sullo sponsor che non lesina finanziamenti per ottenere il massimo dal suo team.
La barca vale l’attenzione del pubblico perché è quanto di più moderno si possa chiedere oggi in fatto di monoscafi da regata concepiti per navigazioni in solitario.
Disegnata dallo studio francese VPLP come buona parte degli IMOCA 60 più moderni (compreso quello di Andrea Mura) è frutto di una strana collaborazione. Il team Safran, quello di Banque Populiare che ha la barca disegnata sempre da VLPL, e il team di Hugo Boss di Alex Thomson si sono uniti in un pool di ricerca per ottimizzare i loro sforzi economici per compiere ricerca e fare studi idrodinamici che poi hanno condiviso per realizzare le loro rispettive imbarcazioni. Tre concorrenti agguerritissimi che mettono i soldi nello stesso cappello per ottenere un risultato comune.
Safran rappresenta l’ultima generazione di IMOCA 60, barche molto diverse da quella che ha portato alla vittoria dell’ultima edizione (2012-2013) il giovane François Gabart. La prua della barca è più larga e albero e chiglia sono stati spostati indietro per alleggerire la prua e dargli volume in modo da limitare le ingavonate quando lo scafo scende dalle onde più alte e ripide.
Grandi sforzi sono stati fatti per rendere le attrezzature più leggere, facili e comode da usare. La Vendée Globe dura quasi tre mesi e per lo skipper, solo a bordo, anche un piccolo guadagno in fatto di sforzo significa risparmiare molte energie da poter utilizzare in altro modo per migliorare le prestazioni della barca.
In particolare Safran ha scelto di usare i foils. La classe IMOCA impone nella sua box rule che le appendici possano essere massimo 5: una chiglia (basculante o meno) 2 daggerbord e 2 timoni. Queste appendici non sono obbligatorie, la regola dice solo che sotto lo scafo ci possono essere al massimo 5 appendici. Safran ha quindi barattato le sue daggerbord (le pinne laterali che scendono alternativamente quando la barca è di bolina) con due foils a L che escono dallo scafo.
Gli architetti di VLPL credono che i foils possano, in condizioni di vento forte, incrementare di due nodi la velocità della barca. Un incremento significativo che sicuramente può fare la differenza tra le diverse posizioni in classifica.
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