mercoledì 16 luglio 2025
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Cagliari: sequestrato il Poseidon 2 per mancato pagamento dell’IVA

Nel porto di Cagliari sono stati posti i sigilli al Poseidon 2, un Solaris 58, battente bandiera panamense. L’imbarcazione è stata sequestrata dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dai militari della Stazione Navale della Guardia di Finanza.

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Il Poseidon 2, un Solaris 58, è finita sotto sequestro. L’imbarcazione, battente bandiera panamense, era ormeggiata nel porto di Cagliari quando è stata sequestrata dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dai militari della Stazione Navale della Guardia di Finanza il 24 maggio, su disposizione della Procura.

Il Poseidon 2 è finito sotto sequestro con l’accusa di contrabbando aggravato, ossia ha violato la normativa che impone un limite massimo di 18 mesi di permanenza nei territori dell’Unione Europea per le imbarcazioni extracomunitarie non soggette a tassazione.

Tale norma tutela il regime fiscale europeo impedendo che imbarcazioni acquistate all’estero restino a lungo nel territorio comunitario senza il pagamento delle imposte dovute.

Il periodo massimo per l’importazione temporanea è uguale per tutti i paesi della EU, ma ognuno di questi può stabilire, a suo piacimento, periodi più brevi.

Un gioiello varato dal cantiere italiano Solaris

Disegnato dal progettista storico del cantiere di Aquileia, l’argentino Javier Soto Acebal, e costruito nel 2018, il Poseidon ” è uno yacht ad alte prestazioni che viene utilizzato sia come fast cruiser che per partecipare a regate.

Il suo valore attuale, stimato dai militari della Guardia di Finanza di Cagliari, si aggira intorno al mezzo milione di euro, considerando che lo scafo è stato varato sette anni fa (il valore attribuito al mezzo dalla GdF è piuttosto basso, questo è più vicino ai 700.000 euro che ai 500.000).

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’imbarcazione avrebbe sostato per circa un anno e mezzo a Palma di Maiorca, in Spagna, per poi lasciare le acque europee attraversando lo Stretto di Gibilterra nell’aprile 2023.

Da qui sarebbero emerse le prime contestazioni fiscali, culminate in un’informativa alla Procura che ha poi disposto il sequestro.

In attesa della convalida del giudice per le indagini preliminari, l’armatore al momento è stato nominato custode giudiziario del bene e ha ottenuto l’autorizzazione ad accedere allo yacht per eseguire le necessarie operazioni di manutenzione.

Il problema dell’importazione temporanea riguarda un numero relativamente alto di barche.

Non più tardi di due mesi fa, su SVN pubblicammo la storia di due 50 piedi sotto sequestro a Catania per lo stesso motivo.

In molti casi non c’è dolo, ma solo trascuratezza e superficialità, scadono i tempi e l’armatore non se ne accorge sin tanto che l’Agenzia non comincia a scrivere e, a quel punto, se non si corre ai ripari, alla fine arriva il sequestro.

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