L’uomo era partito alle 9 di mattina di giovedì 18 luglio da Durdle Door, una località sulla costa meridionale dell’Inghilterra a qualche decina di chilometri da Portsmouth. Il mezzo di trasporto per compiere la sua impresa con cui prevedeva di arrivare sino sulle coste dell’Irlanda era un gommoncino di quelli che si comprano nei supermercati e servono a far giocare i bambini in spiaggia.
L’uomo ,con uno dei due remi in dotazione al gommone, ha costruito un albero rudimentale con una cima che, passando sulla testa di questo e scendendo sino alla maniglia di prua e di poppa, fungeva da strallo. La vela un telo di plastica blu.
L’uomo non doveva avere le idee chiare sul tempo necessario a coprire quel tipo di distanza in mare con un mezzo come quello tanto che le riserve di acqua e di cibo stivate sul fondo del gonfiabile erano molto scarse, tali da non durare più di due giorni.
Alle 3 del pomeriggio di giovedì la Guardia Costiera ha ricevuto una chiamata da una nave di passaggio che segnalava un gommoncino alla deriva con un uomo a bordo a circa 3 miglia da costa. La Guardia Costiera ha lanciato una richiesta a tutte le navi di passaggio nella zona per avere maggiori informazioni sul gommoncino. Una nave per lavori subacquei ha avvistato il gommone e lo ha avvicinato, l’uomo a bordo a dichiarato che era tutto in ordine e che non aveva bisogno di soccorso.
Quando, però, la nave che aveva lasciato il gommoncino poche ore prima, è tornata sui suoi passi dopo aver concluso le operazioni subacquee quotidiane, ha ritrovato il gommoncino più o meno nello stesso luogo con l’uomo che dava segni evidenti di sofferenza per le vaste bruciature da sole di cui era ricoperta la sua pelle. Il comandante della nave ha quindi ordinato che l’uomo fosse caricato a bordo insieme al suo gommone.
Il salvataggio forzato, ha spiegato più tardi un ufficiale della Guardia Costiera, ha sicuramente salvato la vita all’uomo di cui ancora non si conoscono le generalità.
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