L’aggiornamento della Transat Jacques Vabre, questa mattina presto, ha appena battuto il sorpasso di Apivia su Charal, Dalin e il suo compagno Yann Elies che apparentemente stavano correndo a circa un nodo in più sugli avversari di Charal che hanno tenuto la testa della flotta sino a poco fa. La velocità di Charal, dopo il sorpasso, è calata velocemente sino a quando la barca sulla mappa del sito della Transat appare ferma. E’ successo qualche cosa. Qualcosa ha fermato Charal, inizia l’attesa per saper cosa ha bloccato il leader della classe IMOCA.
Nel frattempo Ian Lipinski e Adrien Hardy su Credit Murtel in Class 40, dopo aver battuto nei giorni scorsi il record di velocità sulle 24 ore con 408 miglia percorse alla media di 17 nodi, continuano a mantenere la testa della classifica tallonati dalla coppia anglo francese Goodchild/Delahaye.
I Multi 50 continuano la loro corsa solitaria con l’unica defezione di Primonial di Sébastien Rougues e Matthieu Souben che sono rimasti decisamente indietro e questa mattina sono stati sorpassati da Apivia, l’IMOCA in testa alla flotta dei 60 piedi.
Per quanto riguarda gli italiani, Pietro Luciani su Earendil mantiene la posizione del ventesimo posto in classifica Class 40 mentre Pedote su Prysmian Group ne perde uno passando dal quindicesimo al sedicesimo posto.
La rappresentanza italiana
Giancarlo Pedote, sull’IMOCA 60 “Prysmian Group”, ha partecipato alla precedente edizione della TJV chiudendo in 12ma posizione (in 16 giorni, 21 ore, 41 minuti et 16 secondi), regatando in duo con lo skipper Fabrice Amedeo. I due furono penalizzati dalla perdita dello spinnaker a metà regata.
L’altro italiano, Pietro Luciani sul Class 40 Eärendil in coppia con Catherine Pourre. Nella precedente edizione, sempre con un Class 40, Luciani aveva regatato insieme a Massimo Juris, chiudendo in 6a posizione in 18 giorni, 16 ore, 53 minuti e 53 secondi.
La cantieristica italiana di eccellenza è rappresentata dal bergamasco Cantiere Persico, che ha realizzato un innovativo IMOCA 60, per il navigatore francese Thomas Ruyant, progettato da Guillame Verdier. Una barca rivoluzionaria sia nelle forme dello scafo che nella prua, dotata anche di una nuova generazione di foil. Costo stimato tra i 5 e i 6 milioni di euro.
Il percorso
La Transat Jacques Vabre si corre ogni due anni e rappresenta uno dei grandi avvenimenti della vela oceanica. Nata come Route du café pensata “in solitario”, dal 1995 è diventata Transat Jacques Vabre da correre “in duo”. La partenza da Le Havre è stata sempre confermata, mentre l’arrivo nel tempo è cambiato: 1993 Cartagena – Colombia; 2001 Salvador de Bahia – Brasile; 2009 Puerto Limon – Costa Rica; 2013 Itajaì – Brasile. Dal 2017 Salvador de Bahia – Brasile, dove arriverà anche l’edizione 2019.
Le classi in regata
Class40 – Una classe di monoscafi pensata per facilitare l'accesso alle regate oceaniche a team con budget più limitati. Regole semplici ed evoluzioni tecnologiche limitate, pur lasciando spazio all'evoluzione delle forme dello scafo, ne contengono i costi.
Multi50 – Anche questa classe di multiscafi, pur garantendo prestazioni importanti, è stata pensata per essere accessibile anche a team con budget non faraonici.
IMOCA – International Monohull Open Class Association, una classe storica per le regate offshore in solitario e in doppio. L’IMOCA è un vero e proprio un laboratorio di sperimentazione per le future barche commerciali, sia in termini di attrezzature che di requisiti di solidità e sicurezza.
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